”Chi, tra tutti gli atleti, non ha mai pensato di doparsi almeno una volta?”
Una domanda che racchiude in se una velata insinuazione, lasciando intendere che tutti gli atleti, almeno una volta nella vita, pensano di utilizzare sostanze dopanti. A pronunciarla è stato l’ex campione della marcia Alex Schwazer che sta scontando una squalifica di tre anni e mezzo per la positività all’EPO riscontrata durante i Giochi Olimpici di Londra.
Immediate le reazioni di molti big azzurri che hanno invaso facebook di immagini con le parole “#no, non ho mai pensato di doparmi”. Da Gianmarco Tamberi ad Alessia Trost, da Daniele Greco a Fabrizio Donato, da Veronica Borsi a Delmas Obou, sono moltissimi coloro che fanno sentire la propria voce a favore dello sport pulito. Ma a loro si uniscono anche appassionati, atleti di qualsiasi livello ed allenatori.
Ed è proprio per volontà dall’allenatore pugliese Raimondo Orsini che è nato il gruppo facebook dall’omonimo nome che racchiude immagini, parole e riflessioni di chiunque voglia unirsi al coro di sdegno verso le parole di Schwazer. L’allenatore di Daniele Greco e Francesca Lanciano spiega le sue ragioni in un post: “Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Questo gruppo nasce in risposta ad una domanda di un atleta famoso, che pone questo interrogativo: “Chi, tra tutti gli atleti, non ha mai pensato di doparsi almeno una volta?”. E allora ho creato questo gruppo per rispondere, dato che: chiedere è lecito, cortesemente rispondiamo…”.
Una risposta piena di orgoglio di chi crede nei valori e nell’etica sportiva. Di chi vuole una competizione onesta e corretta e non dimentica chi ha tradito lo Sport.
Tra i moltissimi interventi riportiamo quello di Margherita Magnani che dice: “Ho sempre amato il nostro sport e ho speso, e spendo tutt’ora, tempo, sudore e fatica con la consapevolezza che probabilmente non vincerò mai una medaglia alle Olimpiadi. Nonostante questo, indosso sempre con onore e orgoglio la maglia azzurra, cercando di scoprire i miei limiti e di fare del mio meglio con onestà e serietà”. Marco Lingua scrive: “Avrei fatto sicuramente grandissime imprese sportive con l’aiuto del doping, ma preferisco rimanere con i miei quattro guai e svegliarmi al mattino sereno e tranquillo senza il senso di colpa dentro di me che mi uccide l’anima”.
Anche la nazionale maschile di ginnastica artistica si è esposta a favore dell’iniziativa, in un ulteriore tentativo di sensibilizzazione verso la lotta al doping. L’hashtag d’obbligo è #iamdopingfree.