Da venerdi 1 marzo a domenica 3 si è svolto l’evento più importante della stagione indoor 2019: i Campionati Europei. Lo scenario è stato quello di Glasgow.
La rassegna ha visto il grande ritorno di Gimbo Tamberi che dopo l’incoraggiante stagione outdoor 2018 conferma di aver lasciato alle spalle le difficoltà: vittoria nettissima con 2.32m.
Per i colori italiani un’altra medaglia: grandissimo bronzo per la 4×400 corsa da Raphaela Lukudo, Ayomide Folorunso, Chiara Bazzoni e Marta Milani (3’31″90). La Lukudo sfiora il colpaccio nella gara individuale, arrivando quinta in finale e siglando il personale di 52”48 nei 400 che hanno visto la WL (Miglior Prestazione Mondiale dell’anno) della svizzera Lea Sprunger.
Quarto posto nel salto con l’asta per un Claudio Michel Stecchi entrato ormai in una dimensione internazionale. Peccato davvero per il podio sfumato: lo svedese Jacobsson gli toglie il terzo posto all’ ultimo tentativo.
Male le altiste Alessia Trost (1.85m) e Elena Vallortigara (1.89m), entrambe fuori dalla finale vinta, ovviamente, da Maria Lasitskene (2.01m). Peccato anche per i tre nulli in qualificazione di Marcell Lamont Jacobs, che avrebbe potuto, senza dubbi, dire la sua nella gara di salto in lungo vinta dall’ 8.38m del giovane greco Miltiadis Tentoglou, ma con misure non eccezionali dal secondo posto in poi. Lungo femminile vinto invece da Ivana Spanovic, che pareggia la WL di Malaika Mihambo di 6.99m, soltanto quarta con 6.83m. Grande prestazione per la 32enne Tania Vicenzino, che abbatte il suo personale e fa il miglior salto di un’ italiana degli ultimi 15 anni: 6.68m.
Nei 60hs Lorenzo Perini è sfortunatissimo e, con 7”70, resta fuori dalla finale per millesimi; questione di centesimi, invece, per Luminosa Bogliolo che in semifinale ha corso in 8″11. A proposito di gare decise da piccoli dettagli: nel getto del peso femminile vittoria con 19.12m della bulgara Radoslava Mavrodieva, un centimetro meglio di Christina Schwanitz (Germania).
Nei 400 maschili clamorosa vittoria con il record europeo di 45″05 di Karsten Warholm, atleta che ci ha abituato ad imprese come questa. E parlando di atleti che sono soliti fare grandi prestazioni… 3000 metri vinti dal classe 2000 Jakob Ingebritsen (7’65″15), che è anche arrivato secondo nei 1.500 dietro a Marcin Lewandowski (3’42″85 il polacco e 3’43″23 il norvegese).
Prove multiple vinte con due migliori prestazioni mondiali stagionali: 6.218 punti nell’ eptathlon per lo spagnolo Jorge Urena e 4.983 per Katarina Johnson Thompson nel pentathlon.
Il mezzofondo femminile è dominato dalla britannica Laura Muir, che vince sia 1.500m che 3000m (4’05”92 e 8’30”61).
Infine, 60 metri maschili dal livello non eccellente: vinti dallo slovacco Jan Volko in 6”60. Al femminile Ewa Swoboda supera Dafne Schippers (7”09 contro 7”14).
Nel medagliere vince la Polonia con 5 ori e 2 argenti, precedendo la Gran Bretagna ( 4 ori, 6 argenti e 2 bronzi). Ottava l’Italia con l’ oro di Tamberi ed il bronzo della 4×400 femminile.
Foto Giancarlo Colombo/FIDAL