La maggior parte delle persone ha sempre visto eseguire il tiro del giavellotto con la tecnica classica: rincorsa rettilinea con il giavellotto sopra la testa, sfilata del braccio, corpo che si lateralizza , passi speciali incrociati, forte blocco della corsa con puntello di una gamba, gran rotazione del bacino che trasferisce la forza all’arto superiore che scaglia il giavellotto; il tutto sempre rivolti verso la zona di lancio.
Nel 1956, Felix Erausquin inaugurò la tecnica detta ” Stile Spagnolo“: il giavellotto, dopo esser stato insaponato o oliato per diminuire l’attrito, veniva impugnato a metà, quindi l’atleta dopo una piccola rincorsa eseguiva una rotazione come nel lancio del disco, cercando infine un angolo di tiro di 45° per la miglior parabola. Stranissimo ed inefficace direte voi; forse strano lo era, ma non inefficace.
Erasquin riuscì a strabiliare il mondo di quell’epoca andando oltre gli 80 metri, ma ancor di più stupì Miguel De La Quadra Salcedo, che con la tecnica rotatoria riuscì a scagliare il giavellotto fino a 112 m, ben 7 in più rispetto ai 104,80 m raggiunti col vecchio attrezzo Uwe Hohn nel 1984.
Perchè gli spagnoli optarono per questo lancio rotatorio del giavellotto? A parte il fatto che era loro più congeniale, la IAAF non aveva ancora regole in materia.
Poco tempo dopo i lanci di Erasquin e Quadra Salcedo, la Federazione mondiale, per evitare incidenti – giavellotti che venivano lanciati sulle tribune se rilasciati in malo modo – dispose che l’atleta e l’attrezzo durante il lancio dovessero rimanere sempre rivolti al campo di gara, vietando quindi la rotazione, dove la partenza è proprio con le spalle dirette alla zona d’atterraggio.
Nessuno dei lanci effettuati con lo stile Erasquin è mai stato ratificato come record dalla IAAF, ciononostante, resta il fatto che il giavellotto scagliato più lontano nella storia, rimane quello di Miguel De La Quadra Salcedo: 112 metri di arguzia spagnola.
Fortunatamente, esiste un bellissimo video che documenta le imprese di questi pionieri ed inventori. Buona visione.