E’ arrivata dopo 9 anni la condanna per doping alla spagnola Marta Dominguez, Campionessa Mondiale nei 3.000 siepi a Berlino 2009 e Campionessa Europea nei 5.000m a Monaco 2002 e Goteborg 2006.
Il suo nome era apparso nelle due grandi operazioni anti doping condotte dalla polizia spagnola: l’Operacion Puerto (2006) e l’Operacion Galgo (2010) ma era riuscita a salvarsi in entrambi i casi.
Interessante sapere che nel 2010, al tempo della seconda operazione in cui le prove contro di lei erano molte, era vice presidente della Federazione Spagnola.
Nel 2013 la IAAF ha informato la RFEA (la Federazione Spagnola) delle anomalie nel passaporto biologico della mezzofondista e ha chiesto spiegazioni che, una volta date, non sono bastate a eliminare i dubbi circa la sua positività, così le sono stati assegnati provvisoriamente 4 anni di squalifica e la possibilità di richiede un’udienza.
A febbraio 2014 la RFEA la assolve e le toglie la squalifica. Passano pochi mesi e la IAAF e la WADA chiedono un ricorso al CAS che condanna l’atleta a 3 anni di sospensione a partire dal 24 giugno 2014 e alla revoca del titolo mondiale di Berlino 2009 e l’argento agli Europei di Barcellona del 2010, entrambi sulle 3.000 siepi.
Adesso dovranno essere riscritte le classifiche e indovinate chi prenderà l’oro mondiale? A Julija Zaripova, la russa indagata per doping che rischia di perdere molti titoli a partire dal 2010
La Dominguez ha lasciato la carriera di atleta da qualche anno e si sta attualmente dedicando alla politica essendo senatrice e facendo parte del Partito Popolare. Si sarebbe dovuta presentare alle prossime elezioni ma si è ritirata per “motivi personali”. Per ironia della sorte l’atleta era stata scelta per presentare la nuova legge anti doping in Senato.
Foto REUTERS/Dominic Ebenbichler