Pensate che sia possibile correre mezze maratone, maratone e addirittura ultra maratone ogni fine settimana? Un maratoneta giapponese sta insegnando al mondo che è possibile piazzarsi tra i migliori atleti del mondo correndo anche 11 maratone in un anno e lavorando a tempo pieno.
Si chiama Yuki Kawauchi, durante la settimana lavora in ufficio per 40 ore per poi andarsi ad allenare da solo, senza allenatore, sponsor o team mentre nei fine settimana corre nelle più belle città del mondo. Questo anno è arrivato 6^ alla Maratona di New York chiudendo in 2h13’29, il primo atleta non africano a completare la gara.
Yuki ha iniziato a correre da piccolo seguito dalla madre ex mezzofondista per poi unirsi alla squadra di atletica della scuola; purtroppo una serie di infortuni lo fermano tanto che non riesce ad accedere alle migliori università sportive e si deve accontentare della Gakushuin University di Tokyo, entrando nella squadra di atletica. Qui insieme al proprio allenatore riesce a trovare il suo metodo di allenamento tornando a correre come un tempo e qualificandosi al 19^ posto alla Maratona di Tokyo.
A causa di alcune divergenze si è trovato ad abbandonare il proprio allenatore e a proseguire la propria carriera di atleta da solo. Si allena 6 giorni su 7, correndo dai 130km ai 140km a settimana e cercando di partecipare a più competizioni possibili.
“Corro così tanto per due motivi: il primo è perché mi serve come allenamento, il secondo è che correre maratone in tutto il mondo è il mio sogno. Correre può far realizzare i sogni“.
Ha un personale di 2h08’37 ma a dicembre conta di scendere sotto le 2h08 alla Maratona di Hofu; il suo obbiettivo per le Olimpiadi di Tokyo 2020 è quello di vantare 100 maratone corse nella vita.
Il suo modo di allenarsi e di gestire la propria vita è di ispirazione per molte persone, non solo giapponesi, che spesso non riescono a concepire come sia possibile portare avanti una carriera di atleta di alto livello insieme a un lavoro comune. Yuki ha deciso di non fare dell’atletica il suo lavoro anche se i compensi che riceve partecipando alle maratone sono superiori a quelli del proprio stipendio.
A chi gli chiede se correndo meno spesso riuscirebbe ad avere tempi migliori risponde che partecipare a così tante competizioni è la chiave del suo allenamento “Se corressi meno potrebbe avere effetti negativi sulla mia motivazione. Potrei perdere l’interesse nella corsa se partecipassi a due gare l’anno“.
Chissà se riuscirà a raggiungere l’obbiettivo che si è fissato per il 2020, sicuramente ha la strada spianata se continua a correre tanto come corre adesso.
QUI trovate la lista delle competizioni a cui ha preso parte questo anno.
Foto Cordon Press