Duro colpo alla federazione del Kenya, la quale ha incassato il montante venuto direttamente dalla commissione etica della IAAF.
Il presidente Isaiah Kiplagat, il vice-presidente David Okeyo e l’ex tesoriere Joseph Kinyua sono stati provvisoriamente sospesi per 180 giorni, in attesa di ulteriori verifiche sul loro dubbio operato.
L’accusa principale è quella di aver sovvertito potenziali processi antidoping e di aver deviato i fondi di sponsorizzazione Nike spettanti ad atleti e campi d’allenamento.
Kiplagat è anche accusato di aver accettato, o personalmente o per conto della federazione, un “dono” di due veicoli a motore da parte della federazione nazionale del Qatar, nel periodo 2014 – 2015. Durante questo lasso temporale Doha si stava candidando ad ospitare i campionati del mondo 2019.
La scorsa settimana sette atleti keniani sono stati sospesi per l’uso di varie sostanze illecite, portando il totale, nel corso degli ultimi tre anni, a 40 kenioti bloccati.
Un’indagine verrà ora effettuata per rendere più chiara la pena da assegnare. La commissione etica ha nominato Sharad Rao, l’ex direttore dei processi pubblici, come il suo investigatore.
Okeyo, che non era presente alla riunione del Consiglio della IAAF la scorsa settimana a Monaco, ha già negato ogni addebito e ha dichiarato che tutti i fondi erano stati pienamente giustificati dalla Athletics Kenya.
Il comitato etico IAAF effettuerà una audizione nel mese di dicembre per ascoltare e giudicare in modo distinto i casi relativi ad accuse di insabbiamento e corruzione, sia per quanto riguarda il Kenya, sia per la Russia.
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