Il Collare d’oro al merito sportivo. Esso è la più alta onorificenza che il CONI assegna per altissimi meriti sportivi. Coloro che vengono insigniti di cotanto merito, debbono soddisfare determinate condizioni: essere atleti che hanno conseguito risultati o titoli stabiliti dalla giunta del CONI quali vittoria in prove olimpiche e campionati del mondo, dirigenti sportivi che abbiano onorato lo sport italiano per oltre quattro decadi e già in possesso della stella d’oro al merito sportivo oppure società sportive con un’anzianità di costituzione di almeno cento anni e già in possesso della stella d’oro al merito sportivo.
Nella Sala d’Armi del Foro Italico questo martedì a Roma, sono stati molti i premiati tantissimi atleti, in un viaggio lungo ben quarantasei anni, prendendo in considerazione tutte i Giochi Olimpici (estivi ed invernali) dal 1948 al 1994.
Parliamo d’Atletica Leggera nello specifico. A ricevere la massima onorificenza sono stati: Abdon Pamich, Gelindo Bordin, Sara Simeoni, Maurizio Damilano, Alessandro Andrei, Gabriella Dorio e Alberto Cova.
Abdon Pamich è considerato il decano della marcia azzurra, disciplina nella quale raggiunse l’apice con l’oro Olimpico di Tokyo 1964 nella 50 km con record dei Giochi. Quattro Olimpiadi dopo, la marcia azzurra poté tornare a scrivere il proprio nome sull’albo dei vincitori, questa volta grazie a Maurizio Damilano ed il suo prestigioso alloro di Mosca 1980 nella 20 km; Damilano vincerà, nell’arco degli 11 anni successivi, anche due mondiali, uno nel 1987 e l’altro nel 1991 a coronare una luminosa carriera.
Anche Gelindo Bordin ha fatto km su km, ma non di marcia bensì di corsa. La sua cavalcata più trionfale e famosa rimarrà quella di Seoul 1988, quando alla maratona Olimpica prese la testa fin dall’inizio per mai lasciarla, fino alla vittoria finale e la gloria eterna. Continuando sulle lunghe distanze, iniziamo lentamente a scendere e troviamo altre due vittorie iconiche, nella stessa edizione Olimpica: Los Angeles 1984.
I fautori di tali vittorie furono Alberto Cova nei 10.000 e Gabriella Dorio nei 1500. Cova arrivò a Los Angeles come l’uomo da battere, ma il compito fu tutt’altro che facile, con un testa a testa al cardiopalma con in finnico Vainio, il quale si arrese dopo 800m di volata lunga. Per la Dorio invece il compito fu più arduo in quanto a statistica, infatti avrebbe dovuto aver ragione su Doina Melinte e Maricica Puică, vincitrici in quella edizione rispettivamente di 800m e 3000m…e così fu.
Per le pedane invece parlano le gesta di Sara Simeoni e Alessandro Andrei.
Sara Simeoni ha fatto storia e non solo per un oro olimpico e due argenti, ma per essere stata la prima donna a spezzare il muro di quei 2,00 nel salto in alto.
Il record arrivò dopo che la tedesca dell’Est Rosemarie Ackermann aveva già fatto scuola, portando l’asticella del primato da 1,94 a 2,00. La Simeoni, il 4 agosto del 1978 riuscì ad aggiungere quel cm, saltando 2,01 sulla pedana di Brescia. Impresa poi ribadita agli Europei di Praga.
L’altro oro olimpico di Los Angeles 1984, dopo Cova e Dorio arrivò dall’omone di Firenze Alessandro Andrei, il quale, dopo aver ripetutamente migliorato le sue prestazioni, si consacrò nel mondo del getto del peso andando a coronarsi dell’alloro olimpico grazie ad un lancio di 21,26. Tre anni dopo, precisamente il 12 agosto 1897 a Viareggio, Andrei espresse tutto sè stesso, migliorando, nella stessa gara, ben tre volte il primato mondiale, portandolo definitivamente a 22,91, tutt’ora terza misura all-time.
Quattro gli esponenti delle Paralimpiadi: Milena Balsamo, Concetta Varano, Italo Sacchetto e Carlo Durante.
Milena Balsamo e Concetta Varano si fecero fautrici a Seoul 1988 di una gran vittoria della 4×100 classe 2-6 (insieme a Francesca Porcellato e Sabrina Bulleri). Nella stessa edizione paralimpica, l’ottava per la precisione, c’era anche Italo Sacchetti, che vinse nel salto in alto classe B-1.
Carlo Durante si prese il podio nell’edizione successiva a Barcellona, quando completò la maratona in 2h50’00” nella categoria dei non vedenti. Durante ha continuato ad inanellare medaglie Olimpiche, con l’argento di Atlanta ed il bronzo di Sidney, passando per l’oro mondiale di Berlino nel 1994 e ben tre ori europei consecutivi, dal 1991 al 1997.
Complimenti a tutti questi campioni che incarnano la storia di un movimento azzurro che speriamo torni presto a farsi valere vigoroso.
c’è un errore nelle date Alessandro andrei nel 1987 non era ancora nato
Gabriele, forse ti confondi con un altro Alessandro Andrei.
Andrei è nato nel 1959, nel 1987 aveva già 28 anni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Andrei