E’ arrivato un altro parere negativo della WADA sulla situazione anti-doping keniana.
Dopo aver imposto alla Athletics Kenya un ultimatum per mettersi in regola con il codice antidoping internazionale, la WADA ha annunciato che la patria del mezzofondo mondiale è stata inserita nella watchlist tra le nazioni che sono a rischio sospensione.
La decisione è stata presa dopo aver constatato che nonostante le numerose sollecitazioni affinché il Kenya si doti di un ente nazionale antidoping indipendente, ad oggi la proposta di legge è ancora bloccata in parlamento, e con lei anche la richiesta di stanziamento di fondi per garantirne il funzionamento.
Per l’Agenzia Mondiale Antidoping questo è un cattivo segnale, ma soprattutto inaccettabile in questo periodo in cui c’è bisogno di mettere a posto tutto lo scompiglio creato dall’indagine sulla Russia nel minor tempo possibile. Il nuovo presidente IAAF Sebastian Coe si è detto pronto a sospendere l’intera atletica keniana, alla stessa maniera della Russia, se l’azione dovesse risultare necessaria per difendere la precaria reputazione della regina degli sport.
Si allontana sempre di più la partecipazione del Kenya alle olimpiadi di Rio. Mancano circa 6 mesi, basteranno a mettere in piedi da zero un sistema anti-doping?
Foto Rob Henwood, BodyHelix Europe