Si accorcia la lista delle nazioni non idonee definite dalla WADA: il Brasile riesce a rientrare negli standard imposti dall’Agenzia Antidoping Mondiale in tempo per le Olimpiadi di Rio.
Se fosse stata dichiarata non idonea, durante i Giochi Olimpici i controlli anti doping sarebbero dovuti essere effettuati in una nazione in regola, aumentando notevolmente i costi organizzativi.
Insieme al Brasile escono dalla lista anche il Belgio, la Grecia e la Francia i cui laboratori e il regolamento anti doping sono pienamente conformi con il codice internazionale.
In particolare il Brasile ha creato un tribunale antidoping unico ed ha attuato le leggi antidoping all’interno del sistema giuridico brasiliano; il Parlamento ha però ancora 120 giorni per approvare il decreto parlamentare ed altre attività correlate.
Se queste nazioni sono uscite dalla lista, il Messico e la Spagna non sono riuscite a risolvere i loro problemi; per quanto riguarda la Spagna i controlli verranno effettuati dalla Federazione Internazionale dello Sport (IFs) in modo da poter controllare gli atleti fino ai Giochi Olimpici