In questi ultimi mesi c’è stato un atleta che ha centrato molti obbiettivi che si era posto: Sebastiano Bianchetti.
Lo abbiamo visto abbattere il muro dei 19m nel peso in una gara in Sudafrica, lo abbiamo visto riscrivere i Record Italiani e lo abbiamo visto con la medaglia di bronzo al collo alla sua prima gara internazionale assoluta.
Lo abbiamo raggiunto per scoprire qualcosa in più di questo atleta della Cariri che sta facendo sempre di più parlare di sé e dei suoi risultati.
Molti ragazzi si sono avvicinati all’atletica grazie alle gare scolastiche o agli allenamenti organizzati dalle scuole; spesso usate per saltare giornate di scuola riescono poi ad avvicinare i ragazzi a questo sport formando atleti di grande valore. Anche per Sebastiano è stato così che dopo aver praticato nuoto insieme al fratello ha deciso di passare all’atletica, per fortuna diremo noi.
Arrivato all’atletica nel 2008, nel 2013 arriva la prima nazionale di categoria con i Campionati Mondiali Allievi di Donetsk fino ad arrivare alla prima uscita con la maglia assoluta con la Coppa Europa di Lanci di Arad. Come per ogni prima nazionale assoluta il neo azzurro deve subire il battesimo della matricola che consiste nel passare il rasoio sulla testa. A Sebastiano è toccata una bella croce fatta da due grandi lanciatori italiani: Paolo Dal Soglio e Nicola Vizzoni.
Una prima nazionale assoluta sicuramente da ricordare che si è conclusa con una bella medaglia di bronzo con un personale di ben 38cm. “Alla prima uscita in azzurro non credevo di prendere la medaglia visto gli accrediti degli avversari, ma sapevo di valere determinate misure che sarebbero anche potute essere superiori, ma visto il fastidio che avevo alla mano è andata bene così” dichiara l’atleta reatino.
Oltre alla medaglia di bronzo si porta a casa anche il primo degli obbiettivi che si è posto per questa stagione: la qualificazione per i Campionati Europei di Amsterdam 2016. Durante la rassegna olandese Sebastiano cercherà di depennare anche il secondo obbiettivo stagionale: superare i 20m, magari raggiungendo quei 20.50m che vorrebbero dire la partecipazione alle Olimpiadi di Rio.
“Il primo obiettivo è andato, era Amsterdam, il prossimo sono i 20 e di lì in poi…. c’è un sogno immenso”.
La notizia della morte di Andrea Milardi, fondatore della Studentesca Ca.Ri.Ri ha sconvolto il mondo dell’atletica, in particolare di quella reatina e degli atleti che sin da piccoli sono entrati in contatto con un persona che ha fatto dell’atletica la sua vita e a che all’atletica ha dato tanto.
Sebastiano ha conosciuto Milardi quando aveva 13 anni, fu lui a indirizzarlo verso l’atletica e da quel momento “è diventato un punto di riferimento, come un padre“.
“C’era sempre, nel bene e nel male, per me e per tutti gli altri atleti. E’ stato lui, con tutta la sua famiglia, a far diventare Rieti la capitale dell’atletica italiana.”
“Era una persona che non si riesce a descrivere, troppo buona. Lo terrò per sempre nel mio cuore, ha reso possibile che una passione si possa in futuro trasformare in lavoro, mi ha aiutato a garantirmi un futuro”.
Foto Michele Fortunato/trackarena.com