La russa Liliya Shobukhova avrebbe dovuto partecipare ai Giochi Olimpici di Rio dopo aver finito di scontare la sua pena per doping ridotta a 2 anni e 7 mesi per aver aiutato nelle indagini riguardanti le estorsioni da parte dell’ex Presidente IAAF Lamine Diack.
La pena si è conclusa lo scorso agosto e la mezzofondista, capace di correre la Maratona di Chicago in 2h18’20 nel 2011 (il risultato le è poi stato cancellato dopo la positività all’EPO), avrebbe voluto partecipare per la terza volta alle Olimpiadi ma non ha più preso parte a gare dopo aver corso la mezza maratona ai Campionati Nazionali a settembre, arrivando al 5° posto.
“Non posso dire di essermi annoiata dello sport. Quello di cui ho bisogno adesso è stabilità e ho deciso di lavorare come allenatrice” la Shobukhova infatti da gennaio ha iniziato ad allenare un gruppo di giovani atleti e non ha intenzione di tornare a correre.
Nel maggio 2014 l’atleta ha deciso di collaborare con la WADA raccontando delle estorsioni di Lamine Diack che le aveva promesso di cancellare il suo nome dalla lista degli atleti sospettati di doping, stilata dalla IAAF nel 2011, in cambio di 450.000€. Il suo aiuto è stato fondamentale per ricostruire quello che stava succedendo all’interno della Federazione Mondiale, per questo le è stata diminuita la pena per aver fatto uso di sostanze dopanti.
Foto Gareth Cattermole/Getty Images