”Mi interessano veramente poco i diritti degli atleti che hanno violato lo sport. Mi interesso degli atleti puliti”, così dichiara il Presidente della IAAF, Lord Sebastian Coe, durante una conferenza del Telegraph Business of Sport. Durante il suo discorso Coe ha dichiarato di voler rivisitare la sospensione a vita per gli atleti che fanno uso di doping, affermando che le singole federazioni devono però fare la propria parte.
Il Presidente della Federazione Mondiale chiede alle Federazioni, che hanno il compito di convocare gli atleti agli incontri internazionali, di non inserire ex dopati nella squadra o di aspettare ulteriore tempo oltre la squalifica prima di fargli indossare nuovamente la maglia della nazionale.
La Federazione Britannica ha invece creato, all’inizio di questo anno, un contratto in cui si afferma che gli atleti fermati per doping non potranno più vestire la maglia della nazionale ma, come afferma il portavoce della UKA Ed Warner, sarà molto difficile rendere legale questa regola. ”Dobbiamo, come sport, trovare il modo di lasciare i dopati fuori dalle competizioni il più a lungo possibile’‘.
Un altro punto toccato da Coe riguarda gli atleti che decidono di gareggiare per altre nazioni, spesso con cui non hanno legami, come la mezzofondista Julia Bleasdale che, dopo aver gareggiato per la Gran Bretagna a Londra 2012, a deciso di passare alla Germania.
”Il mio istinto dice che dobbiamo stabilire un principio secondo cui se un atleta inizia la propria carriera internazionale per un dato paese, deve concluderla per quel paese”, questo perché molto spesso gli atleti decidono di passare da un paese all’altro dal momento che gli vengono offerte strutture migliori o migliori servizi, anche se questo ultimo paese non ha niente a che vedere con quell’atleta, che di fatto decide di gareggiare per il migliore offerente.
Foto Chiara Montesano/trackarena.com