Insieme alle due cinesi sul podio della 20km ‘Romana’ è salita la messicana Maria Guadalupe Gonzalez; Hong Liu e Shenjie Qieyang erano già note a tutto il mondo della marcia e non solo, ma la seconda classificata, la Gonzalez, al di fuori del suo paese era una perfetta sconosciuta o quasi.
Maria Guadalupe Gonzalez, un po’ per caso e un po’ per sfortuna, approda al mondo della marcia 3 anni fa all’età di 24 anni, un’età insolita rispetto alla media dei marciatori di caratura mondiale. Il caso o Chi per esso (è una ragazza molto credente), la fa arrivare nel mondo dell’atletica dopo un infortunio al ginocchio che le fermò la carriera da pugile e la possibilità di gareggiare alle olimpiadi di Londra, nelle quali per la prima volta nel programma olimpico è stato inserito anche il pugilato femminile.
All’inizio, per mantenere la forma fisica e allo stesso tempo guarire dall’infortunio, si dedicò alla corsa ma si accorse che i dolori persistevano; passò alla marcia sotto la guida del professor Juan Hernandez e grazie al nuoto, agli esercizi di fisioterapia in acqua e ai trattamenti della fisioterapista e assistente del suo nuovo allenatore, Graciela Mendoza, dopo 8 mesi riuscì a guarire dall’infortunio al quale nessuno prima di quel momento era stato in grado di trovare una cura.
Affronta le prime gare più per riconoscenza nei confronti del suo guaritore che per passione, la marcia non le piaceva molto e avrebbe preferito vivere le Olimpiadi da pugile che da marciatrice, e vince i 10.000m ai Campionati Messicani. Poco più di due settimane dopo vince i campionati Centro-Americani e Caraibici sempre sulla distanza dei 10.000m con il tempo di 47’48”30. Debutta sulla 20km sempre nel 2013 con il crono di 1h37’02, personal best che abbasserà significativamente gara dopo gara scalando anche il ranking mondiale di specialità. Alla Coppa del Mondo di Marcia cinese del 2014 a Taicang, giunge 17^ con un tempo di poco superiore all’1h 28′, nel 2015 vince la Coppa Panamericana di Marcia e 10 giorni fa arriva 2^ alla sua seconda Coppa del Mondo per nazioni limando ancora una volta il suo personale che porta a 1h26’17’: 23^ prestazione di tutti i tempi a livello mondiale, Record del NACAC (Nord America, Centro America e Caraibi) e 3^ Prestazione Mondiale dell’anno sulla distanza dietro Olga Kaniskina e l’unica atleta a tagliare il traguardo prima di lei a Roma, Hong Liu. Chissà la sua scalata verso l’olimpo fin dove la porterà, per ora possibile protagonista di Rio, sognando quell’Oro Olimpico che alla squadra Messicana femminile ancora manca nell’atletica leggera.
Prima di Maria Guadalupe Gonzalez nell’ambito femminile della marcia messicana, solo Graciela Mendoza (la sua salvatrice) riuscì a vincere una medaglia internazionale, argento nel 1991 alla Coppa del Mondo per nazioni a San Josè negli USA, quando le donne ancora concorrevano sulla sola distanza dei 10.000 metri; l’indimenticabile Jerzy Hausleber non riuscì a dare al gentil sesso la stessa gloria che riuscirono ad ottenere i connazionali dell’altro sesso.
Nel paese del femminicidio di Ciudad Juàrez, nel paese in cui, ad esclusione di Città del Messico, l’aborto è ancora perseguibile legalmente, Maria Guadalupe Gonzalez è un esempio non solo sportivo, ma anche sociale, dell’emancipazione femminile messicana, dimostrando che come negli anni passati hanno vinto medaglie i colleghi dell’altro sesso (Segura,Bautista, Canto, Hernandez, Mercenario, Garcìa e altri) allo stesso modo possono vincere medaglie anche le donne.
Foto Chiara Montesano/trackarena.com