Prima volta della Diamond League in Africa caratterizzata da un vento che ha soffiato molto forte a tratti e che nel corso della serata ha cambiato molte volte la sua traiettoria. Le gare però non sono state al di sotto delle aspettative e si è assistito a molte belle prestazione ed al tentativo di far cadere un Record del Mondo.
La gara in questione sono i 5000m femminili dove Almaz Ayana fino a tre quarti di gara dalla fine ha tenuto tutti col fiato sospeso e gli occhi sul cronometro. 2’50 il passaggio ai mille, 5’40 ai duemila e 8’32 ai tremila hanno fatto davvero sperare nel record del mondo posto a 14’11; purtroppo negli ultimi giri di pista la ragazza etiope si è spenta e ha chiuso la gara in solitaria con 14’16″31 a soli 5′ dal primato mondiale e a 2′ dal record personale, WL e 5^ miglior prestazione di sempre.
Altra WL femminile quella di Caster Semenya negli 800 metri che si è dovuta impegnare di più rispetto alla gara di Shangai, con l’ingresso sul rettilineo finale accanto alla campionessa del mondo indoor Francine Nyonsaba. Uno sprint nei 50 metri finali consegna alla sudafricana la vittoria col tempo di 1’56″64, mentre la gibutiana ferma il cronometro a 1’57″74.
Gara delle siepi maschili in cui si stabilisce la miglior prestazione dell’anno ad opera di Conselius Kipruto che dopo una vigorosa accelerazione alla campana perde velocità negli ultimi 50m per godersi l’applauso del pubblico; il tempo finale è di 8’02″77. Jamel Chatbi finisce la sua gara in nona posizione che vale il tempo di 8’21″92, sotto l’8’30 che rappresenta lo standard di partecipazione per le Olimpiadi di Rio; attualmente ha la terza prestazione europea dell’anno. Solamente pochi giorni fa ha centrato anche il minimo olimpico nei 5000m.
Solo sesto Gianmarco Tamberi all’esordio all’aperto, che si deve arrendere al vento di Rabat e fermarsi a 2,25m. Al momento sta saltando con una rincorsa da 9 passi che porterà a 11 agli Europei di Amsterdam. Queste le sue parole ai giornalisti FIDAL:“Non posso essere contento, ma alla fine non ho fatto molto meno rispetto a quello che mi aspettavo. Come inizio ci può stare, ma che c’entra, oggi un 2,28 o meglio ancora un 2,31 mi avrebbero lasciato con un altro stato d’animo”. Solo 2,20 per Marco Fassinotti dopo il buon 2,29 di Doha. Gara vinta da Bohdan Bondarenko, che piano piano sembra tornare quello di un tempo, con la misura di 2,31. Alle sue Spalle un ottimo Erik Kynard a quota 2,28.
L’idolo di casa Abdalaati Iguider vince la gara dei 3000 metri, extra Diamond League, con una volata strepitosa e porta a casa la WL in 7’36″85, in una distanza non olimpica però; staremo quindi a vedere cosa sarà capace di fare nelle distanze non spurie come i 5000, ma sembra in grado di competere con i migliori, almeno per ora. Doppietta keniana nella gara dei 1500 con Timothy Cheruyot che precede il connazionale Silas Kiplagat, i tempi rispettivamente di 3’33″61 e 3’33″68.
Pierre-Ambroise Bosse porta a casa la vittoria sugli 800m con 1’44″51; secondo posto al campione olimpico dei 1500 Taoufik Mahkloufi in 1’44″91, mentre terzo posto per Amel Tuka in 1’45″91.
Incolore Yarisley Silva sulla pedana dell’asta che si ferma a 4,50 e cede la vittoria alla greca Ekaterini Stefanidi che arriva a quota 4,75. Vicino ai 20 metri Valerie Adams che lancia il peso a 19,65. 400hs vinti da Jeneive Russel col secondo tempo dell’anno di 54’16, bene anche Cassandra Tate in 54’69.
Vola Elaine Thompson nei 100 che con vento a -1.3 si aggiudica la gara in 11″02. Alle sue spalle arriva la nigeriana Blessing Okagbare in 11″11.
L’imponente David Oliver si aggiudica la gara dei 110hs in 13″12 (+1.4), con un solo centesimo di distacco dal neo-spagnolo Orlando Ortega. L’attesa gara dei 400 ha visto partire subito veloce Isaac Makwala, che sembrava dovesse correre un 200 metri, si è visto il calo drastico infatti sul rettilineo finale. Ne approfitta LaShawn Marrit che si trova così un insolita lepre nella corsia alla sua destra: vittoria per l’americano in 44″66. Terzo Makwala in 45″38 che si fa infilare sul finale anche dal belga Kevin Borlée che chiude in 45″26.
Gara del lungo che si è vissuta salto per salto, con il vento che condiziona i salti. A metà gara Fabrice LaPierre salta davanti a tutti atterrando a 8,31 (-0.4). Viene però scalzato dal primo posto dal sudafricano Rushwal Samaai che prende la testa della gara con 8,38 (+0.8). Al penultimo salto di gara ecco che LaPierre atterra a due centimetri, con un vento di +5.2, che avrebbe potuto sfruttare meglio, ma comunque secondo posto per l’australiano.
Foto REUTERS/Dylan Martinez