Venerdì 3 giugno il Comitato Olimpico Internazionale ha annunciato che ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro parteciperà una squadra composta da 10 rifugiati, di cui 6 saranno impegnati nelle gare di atletica. Cinque di loro provengono dal Sudan del Sud e uno dall’Etiopia e sfileranno sotto la bandiera olimpica alla cerimonia di apertura.
Un messaggio di speranza per chi vive situazioni di guerra e problematiche sociali nel mondo che il Presidente del CIO Thomas Bach vuole portare all’attenzione di tutti, vista l’entità crescente che tale crisi riveste.
Bach afferma: ”E’ un segnale alla comunità internazionale che i rifugiati sono esseri umani e sono un arricchimento per la società” e ancora: ”Questi atleti profughi potranno mostrare al mondo che, nonostante le tragedie inimmaginabili che hanno affrontato, chiunque può contribuire alla società attraverso il proprio talento, le competenze e la forza dello spirito umano”.
L’auspicio del CIO è che la squadra dei rifugiati non sia necessaria in futuro, sperando nella loro piena integrazione nelle nazioni ospitanti.
L’elenco degli atleti:
Yiech Pur Biel (800m)
James Nyang Chiengjiek (400m)
Yonas Kinde (maratona)
Anjelina Nadai Lohalith (1500m)
Rose Nathike Lokonyen (800m)
Paulo Amotun Lokoro (1500m).