I più forti corridori al mondo sono i keniani, questo è diventato un dato di fatto. Ma perchè allora in Kenya non esiste un marchio di scarpe da corsa tutta loro? E’ stata principalmente questa la domanda che si è posto l’imprenditrice Navalayo Osembo, che con l’aiuto dell’americano Weldon Kennedy ha fondato Enda che tradotto dal swahili significa “Vai“, un forte invito ad andare sempre più veloci.
In questo momento stanno cercando di raccogliere dei fondi attraverso una campagna Kickstarter e hanno già ottenuto 100.000$ che i due imprenditori vogliono adoperare per incrementare le abilità tecniche dei lavoratori keniani e come fine ultimo riuscire a completare l’intera produzione in loco.
Il logo di Enda è la stessa freccia presente sulla bandiera nazionale, le scarpe hanno un design particolare e moderno, un drop ridotto con buona ammortizzazione e punta ampia. Potrebbero entrare a far parte dell’emergente famiglia delle calzature minimal o barefoot in perfetta linea con lo stile di corsa keniano.
Il loro costo è di 100$ negli States dove un trattato speciale garantisce l’importazione senza dazi e tasse doganali. In Europa ancora non si sa quale sia, ma molto probabilmente la produzione inizierà nel mese di settembre.
Di seguito è riportato il link per chi volesse partecipare alla campagna:
https://www.kickstarter.com/projects/1723798662/enda-the-first-kenyan-running-shoe
Io vivo in Kenya e in Kenya non si parla il Keniano, si parla lo Swahili.
La parola ENDA in italiano non si traduce DAI, si traduce VAI dal verbo (Ku-enda = andare) e non da (Ku-toa dare)
Ciao Roberto, grazie per le precisazioni! Abbiamo corretto l’articolo