Ci risiamo. Vorremmo dirvi che tutto ciò non è vero, che oggi è il primo giorno di aprile e che la notizia che sta facendo il giro del mondo è una grande bufala: ma a quanto pare non è così.
Alex Schwazer, il più discusso marciatore degli ultimi anni a causa della positività all’eritropoietina, ormone glicoproteico che aumenta il numero di eritrociti nel sangue, prima delle Olimpiadi di Londra 2012, è caduto nuovamente nella trappola del doping.
E’ stata resa nota da poche ore, infatti, la notizia che Alex Schwazer è stato trovato positivo agli anabolizzanti in un test IAAF fatto a gennaio a Vipiteno. La Gazzetta dello Sport oggi ha dedicato due pagine ad una inchiesta portata avanti dai suoi giornalisti, che sono venuti a conoscenza di questo test che inizialmente era negativo e che sarebbe diventato positivo solo ad una successiva rianalisi.
Nessuno dei diretti interessati al momento ha commentato la notizia, ad eccezione dell’avvocato del marciatore Gerhard Brandstatter che ha reputato le accuse “false e mostruose”. La rosea assicura che tutte le parti ne sono a conoscenza e che i legali di Schwazer siano già al lavoro annunciando una conferenza stampa per oggi stesso alle 18 a Bolzano. La FIDAL ha confermato alla AP di aver ricevuto la comunicazione dalla IAAF, alla quale sono state anche affidate le parole del presidente Alfio Giomi: “Sono shockato, stiamo cercando di capire“.
IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA DI ALEX SCHWAZER E SANDRO DONATI
Dopo il lento riaffacciarsi nello scenario internazionale dell’atletica, Schwazer avevo voluto dar prova a tutti di quanto marciasse forte anche durante la squalifica mediante dei test in pista e su strada. Assieme al suo nuovo allenatore, Sandro Donati, avrebbe dovuto riconquistare i tifosi e dimostrare come si possa vincere le gare a livello mondiale anche da puliti. Questa volta, però, la fiducia nell’atleta e nell’uomo sembra definitavamente svanire.
Il popolo degli appassionati di atletica si era diviso durante la sua preparazione ed in occasione del suo rientro alle gare a Roma, sede della Coppa del Mondo di marcia di quest’anno: alcuni, fiduciosi che tutto potesse essere cambiato nella mente di Schwazer e nei fatti, si dicevano favorevoli al suo ritorno, sicuri che potesse dimostrare una volta per tutte che le gare di atletica, anche a livello mondiale, si possono vincere da puliti. Altri, invece, si dimostravano totalmente contrari al suo rientro alle gare e alla sua convocazione in Nazionale per la Coppa del Mondo senza aver partecipato ad alcuna gara per qualificarsi, certi che non sarebbe stato inoltre un buon esempio per le generazioni future. Fra questi ricordiamo Gianmarco Tamberi, il campione del mondo di salto in alto indoor a Portland che aveva espresso dure parole nei confronti dell’altoatesino.
Ci chiediamo ora dunque, se la positività venisse confermata, che cosa ne sarà dell’atleta, della persona, di tutti quelli che credevano in lui e della fiducia che un popolo di tifosi aveva riposto in Schwazer. Ci chiediamo che cosa ne sarà del castello, mediatico e sportivo, costruito in questi mesi prima del suo ritorno e delle speranze che migliaia di sostenitori nutrivano in lui, sicuri di vedere a Rio un atleta che aveva riconquistato il suo corpo e la sua mente andando a dimostrare al mondo come lo sport possa essere pulito.
Foto Chiara Montesano/trackarena.com