Domenica 26 giugno il biker e runner estremo Nico Valsesia ha portato a termine l’ennesima impresa riuscendo a fare dell’impossibile una realtà raggiungendo la cima del monte Elbrus in 31 ore e 55 minuti. Oltre alle difficoltà in termini di chilometri, 525km con 5642 metri di dislivello, Nico ha avuto a che fare con il traffico infernale russo per 400km con temperature che hanno raggiunto anche i 35 gradi. Come lo stesso Nico ha ammesso “From Zero To Elbrus” è stata una delle prove più dure, se non la più dura in assoluto, a cui ha sottoposto il suo corpo e la sua mente.
Procediamo con ordine però. Nico è in sella pronto a partire alle 4:33 di mattina dalla cittadina di Sulak sulle rive del Mar Caspio, posta in una depressione a -29 metri sul livello del mare. Prima di lasciare la bici e concludere l’ultimo tratto di 15km di trail runnning/alpinismo, deve pedalare per ben 510km fino al villaggio di Azau alle pendici del monte Elbrus.
Dopo aver percorso una rettilineo d’asfalto lungo 400km, Nico continua a spingere nonostante i continui saliscendi del tratto finale arrivando in orario sulla tabella di marcia ad Azau alle 00.50. Qui a causa di problemi legati allo stomaco non riesce a dormire per l’ora e mezza prevista e provato dal freddo della notte decide comunque di partire a piedi per la vetta alle 3:20.
Immerso nell’oscurità con la sola luce della torcia frontale raggiunge in solitaria verso le 5 del mattino la quota di 4000 metri. Nonostante le sue condizioni fisiche, Nico decide di proseguire grazie alla sua enorme forza di volontà e in compagnia del cameraman Alberto raggiunge l’agognata vetta alle ore 12:28. Per fortuna lo staff fa arrivare un gatto delle nevi a 5100 metri per recuperare Nico che è ormai allo stremo delle forze.
Tutto è bene ciò che finisce bene, non resta che citare il suo motto in vista di future imprese: la fatica non esiste.
Foto Dino Bonelli