Sei. E’ questo il numero dei salti che sono bastati a Derek Drouin per mettersi al collo il primo oro olimpico della sua carriera. Decisamente migliorato il bronzo che era stato capace di vincere nella precedente edizione di Londra 2012 quando aveva solo 22 anni.
Il saltatore canadese, il campione del mondo in carica che vanta un personale da 2,40m stabilito nel 2014, ha superato al primo tentativo tutte le misure che gli si sono parate davanti nelle sue rincorse olimpiche: dal 2,20m misura di ingresso al 2,38m che nessuno oltre lui è riuscito a valicare.
Battuti i due mostri sacri della disciplina, Mutaz Essa Barshim e Bohdan Bondarenko, che con i loro personali paurosamente vicini al record del mondo della disciplina non sono però ancora riusciti a finalizzare l’oro olimpico. Entrambi però riescono a migliorare i propri risultati di Londra, passando rispettivamente dal bronzo all’argento con 2,36m e dal 7° posto al bronzo con 2,33m.
In realtà i salti effettuati da Drouin sono stati sette, in quanto Bondarenko ha tentato il tutto per tutto conservando una delle tre prove dedicate al 2,36m per il 2,40m, misura saltata diverse volte in carriera dall’ucraino, costringendo così il canadese ad un ulteriore salto.
Pesante l’assenza del favorito Gianmarco Tamberi, costretto in tribuna a causa di un infortunio, che avrebbe sicuramente messo in discussione l’intera classifica.
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