Si è disputata oggi in Val Masino la seconda tappa del circuito Skyrunning Extreme Series 2016 che comprende le gare più tecniche del panorama mondiale dello skyrunning. Tra gli 800 aspiranti erano presenti al via solo 278 atleti selezionati per poter correre sul Sentiero Roma dell’ormai celebre Trofeo Kima.
Il sentiero si sviluppa lungo sette passi, tutti sopra i 2500m, 52km da percorrere con ben 8.400m di dislivello totale: insomma numeri da capogiri. Come da programma, alle ore 6.30 i corridori del cielo sono partiti, pronti e carichi per affrontare quella che non è una semplice gara ma la gara per eccellenza.
Fin dai primi metri del tracciato i top-runner si sono posizionati nel gruppo di testa a tirare l’andatura. Dopo i primi 2000m di salita a condurre la gara c’erano i francesi Leo Viret, Alexis Sevennec e l’azzurro della forestale Marco De Gasperi.
Il trio in testa continua a dominare anche al passo del Cameraccio (2900m), ma, colpo di scena negli ultimi chilometri, il nepalese Gurung si avvicina sempre di più e nella discesa finale riesce ad avere la meglio su Marco De Gasperi che giunge secondo con il tempo di 6h12’09”.
Il vincitore dell’edizione 2016 del Trofeo Kima è dunque Bhim Gurung che demolisce il record del tracciato detenuto dal pluricampione Kilian Jornet, concludendo i 52km in 6h10’44”. A completare il podio è il francese Leo Viret seguito dal connazionale Sevennec e dal britannico Tom Owens.
Gara femminile dominata in assoluto dall’atleta del team Salomon Emelie Forsberg che nonostante si sia appena ripresa da un grave infortunio termina la gara in un ottimo tempo di 7h49’06”. Seconda con un ampio distacco è la neozelandese Ruth Croft (8h06’45”) seguita dall’italiana Emanuela Brizio (8h21’42”).
Prossimo appuntamento della Skyrunner Series Extreme sarà la Salomon Glencoe Skyline che si disputerà in Scozia il 18 Settembre dove i migliori atleti cercheranno di aggiudicarsi gli ultimi punti preziosi per scalare la classifica delle Skyrunning Extreme e aggiudicarsi il titolo mondiale.
Nella foto: Marco De Gasperi (DROZ-PHOTO)