Un anno fa la Commissione Indipendente della IAAF ha pubblicato il report sulla Russia che ha portato poi la Federazione Mondiale a decidere di escludere dalle competizioni la Russia.
Nessun atleta russo al momento può partecipare a gare internazionali, a parte quei pochi come Darya Klishina che hanno avuto il permesso di gareggiare sotto la bandiera olimpica o sotto una bandiera neutra.
Tra poco inizierà la stagione indoor e tra pochi mesi a Belgrado si svolgeranno i Campionati Europei al chiuso a cui gli atleti russi vorrebbero partecipare. La Russia, stando a quanto riporta la Associated Press, sta lavorando proprio in quella direzione cercando di ottenere il permesso di far gareggiare gli atleti sotto lo status neutrale, come la Klishina a Rio.
Il 3 dicembre a Monaco la IAAF si unirà in una riunione per parlare di questa possibilità, dato che sembra proprio che il cremlino stia cercando un modo per contrastare il doping; è di pochi giorni fa infatti la notizia dell’introduzione del reato di incitamento al doping.
Con la squalifica della nazione anche l’Agenzia Antidoping Russa, la RUSADA, è stata sospesa e i test antidoping sono stati effettuati dall’agenzia britannica, la UKAD, che ha però, a detta del presidente del CIO russo Alexander Zhukov, ha previsto di raccogliere nel 2017 solamente 6.000 campioni rispetto ai 20.000 che raccoglie ogni anno la Russia. Questo perché la UKAD testerà solamente gli atleti che fanno parte della nazionale mentre gli atleti più giovani verranno esclusi dai controlli; per Zhukov tutto questo è inaccettabile e chiede la revoca della sospensione dei laboratori per poter dimostrare la pulizia dei propri atleti in un modo più veloce.