E’ stata ufficializzata dal Comitato Olimpico Internazionale la positività alla methylhexanemina (AMA) di Nesta Carter nel periodo delle Olimpiadi di Pechino 2008, anomalia sorta durante un test effettuato dal CIO nel 2016. Con la positività all’agente dopante è scattata la conseguente perdita della medaglia d’oro della 4×100 giamaicana durante quei Giochi.
E’ una medaglia pesante quella persa dal quartetto giamaicano, composto, oltre che da Carter, da Micheal Frater, Asafa Pawell e Usain Bolt. Proprio il pluri campione giamaicano viene così privato di una delle nove medaglie che lo hanno portato a vincere la “tripla tripla”, ovvero la terza tripletta olimpica della velocità, 100, 200 e 4×100, in altrettante Olimpiadi.
La medaglia d’oro olimpica passa così al quartetto della nazione di Trinidad & Tobago, mentre al secondo e terzo posto troviamo rispettivamente il Giappone e il Brasile.
Bolt quindi ora deve accontentarsi di rimanere a un solo oro di differenza col mitico Carl Lewis, eguagliato da Bolt a Rio, ma di certo il livello del velocista giamaicano non può dipendere da questa medaglia. La stessa sorte tocco tra le altre cose a Michael Jhonson, che si vide privare della medaglia d’oro della 4×400 di Sidney 2000, dopo che il compagno di squadra Pettigrew confessò la sua positività nel 2008.
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