In quel lontano 25 Gennaio del 1951, quando nacque Steve Prefontaine, nessuno si sarebbe mai aspettato che quel minuscolo omino tra le braccia di Raymond e Elfriede avrebbe riscritto la storia del mezzofondo americano e mondiale.
A dir la verità non se lo aspettava nemmeno Steve, appassionatissimo di football e di basket sin da bambino, con una gamba più lunga dell’altra e che considerava la corsa campestre quasi una perdita di tempo. Quando era alla Junior High (il corrispettivo americano della nostra scuola media) “Pre” guardava la squadra di Corsa Campestre correre nel fango del campo da football chiedendosi il motivo di tale attività. Tuttavia, per nostra fortuna, Prefontaine era minuto e raramente veniva inserito nella squadra di basket o di football. Durante un periodo di preparazione atletica scoprì quindi di essere veramente portato per la corsa e di poter competere ad alti livelli: dopo sole due settimane di preparazione era diventato il secondo di tutta la scuola sul miglio.
E quando arrivano le soddisfazioni si sa, è difficile far finta di niente, così Steve intraprese questa nuova grande avventura che lo avrebbe portato a scrivere il suo nome negli annali dell’atletica.
Come previsto, negli anni seguenti “Pre” (allenato da Walt McClure) mentre frequentava la High School raggiunge miglioramenti tali da portarlo nel giro di 4 anni (nel 1968, ovvero a 17 anni) a stabilire il nuovo record nazionale sulle 2 miglia: 8’41″5 (n.d.r. 2 miglia equivalgono a 3,2km quindi ad un ritmo di 2’41” al km).
Ma siamo solo all’inizio. E’ con il passaggio al College che Steve ha mostrato a tutti quello di cui era capace. La storia di Prefontaine va in parallelo con il suo percorso scolastico. In America infatti le scuole supportano a pieno gli studenti che vogliono praticare sport, ed è per questo che la quasi totalità dei loro campioni è cresciuta in un College. Ma tornando a Prefontaine, aveva davanti una scelta da compiere: aveva ricevuto infatti 40 richieste da parte di College da tutti gli Stati Uniti che volevano averlo nella loro squadra. Il “baffo del mezzofondo” però avrebbe preferito rimanere in Oregon, ma non conosceva l’opinione del coach di quel college, Bill Bowerman (il futuro creatore della Nike). Così quando Bowerman asserì in una dichiarazione che secondo lui Prefontaine sarebbe diventato il più grande mezzofondista del mondo, Steve non perse altro tempo e si iscrisse all’Università dell’Oregon.
Sotto le mani del “Signor Nike” dal 1970 al 1973 Pre ha vinto ogni anno i Campionati Nazionali di Corsa Campestre (tranne nel 1972 poichè si stava allenando per le Olimpiadi) e delle 3 miglia su pista. A 19 anni ormai era diventato il mito di tutta l’atletica americana, nessuno riusciva a batterlo. Dalla sua parte aveva una mentalità molto rigorosa e aggressiva: per lui la gara era la gara, non guardava in faccia a nessuno (non ha mai fatto una gara tattica) e ha dichiarato: “Nessuno può vincere i 5000m correndo i primi 3km in scioltezza, o per lo meno non contro di me”. Addirittura quando gareggiava i tifosi delle squadre avversarie indossavano magliette con scritto “Fermate Pre”.
Tuttavia questa sua inclinazione gli si sarebbe ritorta contro due anni dopo, alle Olimpiadi di Monaco del 1972. La gara parte con un ritmo abbastanza lento ma Pre non ci sta, salta subito in testa al gruppo dettando il ritmo. Giro dopo giro il baffo è sempre in testa, ma al suono della campanella succede qualcosa che non aveva previsto: il finlandese Lasse Virén (che aveva già conquistato l’oro nei 10000m stabilendo il nuovo record del mondo) e il tunisino Mohammed Gammoudi mettono la freccia e lo superano, “freschi” grazie al tiraggio ricevuto. Mancano 200m e Pre si trova quindi in 3° posizione. Purtroppo per lui però lo scozzese Ian Stewart cambia marcia mentre lui perde inesorabilmente colpi. Così a 30 metri dal traguardo Steve perde anche la 3° posizione e con essa svanisce il sogno di una medaglia olimpica (che non avrebbe mai più potuto inseguire) chiudendo la gara in 13’28”.
Incassato il colpo Steve non si lascia scoraggiare e continua ad allenarsi, forse ancora più di prima per avere la sua rivincita. D’altronde era arrivato 4° alle Olimpiadi a soli 21 anni, quando gli atleti che gi erano arrivati d’avanti ne avevano dai 23 ai 34 anni. Parte così la preparazione per le Olimpiadi di Montreal 1976. Durante questo periodo di allenamento Pre batte tutti i record americani dai 2000m ai 10000m (2000m, 3000m, 2 miglia, 3 miglia,5000m, 10000m, e 6 miglia) e l’unica gara in cui a volte viene battuto è il miglio.
Si prevedeva un grande riscatto per Prefontaine, ma non aveva fatto i conti con il destino. Ad un anno dalle Olimpiadi infatti Steve muore tragicamente in un incidente stradale a soli 24 anni. Di ritorno da una festa con i suoi compagni di allenamento Steve perde il controllo della macchina a causa del troppo alcol e finisce schiacciato dall’auto che si era ribaltata.
Si spegne così la fiamma di un campione che avrebbe potuto continuare ad ardere per molti anni ancora, ma soprattutto sarebbe sicuramente diventata ancora più grande. Nonostante la sua breve vita Pre e i suoi baffi hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’atletica americana e mondiale. Con la sua grinta e la sua tenacia era riuscito a dare lustro al mezzofondo avvicinando un mare di tifosi, un po’ come Bolt con la velocità.
Significativa ma soprattutto premonitrice è stata la “lotta” che ha avuto contro la AAU, l’Amateur Atlethic Union. Questa associazione aveva il compito di controllare gli amatori, ovvero assicurarsi che prendessero parte alle gare solo per puro divertimento e spirito di competizione. Prima infatti alle Olimpiadi non potevano partecipare i professionisti e la AAU aveva il potere di negare la partecipazione ai Giochi se scopriva che un atleta riceveva soldi da sponsorizzazioni o ingaggi. Pre ha avuto parecchi problemi per questo motivo, visto che riceveva materiale gratuito dall’Adidas, e si è sempre battuto strenuamente affinchè gli atleti ricevessero l’assistenza economica necessaria. Dopo la sua morte però non si è perso tutto e nel 1978 gli Stati Uniti d’America hanno permesso agli atleti professionisti di partecipare alle Olimpiadi, facendo perdere potere alla AAU (che nel frattempo era diventata corrotta).
A Prefontaine sono stati dedicate un sacco di gare, la più importante è il Prefontaine Classic, meeting su pista organizzato dall’Università dell’Oregon. Nella sua città natale inoltre, Coos Bay, è stato creato un memoriale a lui dedicato.
Ben due film sono stati ispirati dalla sua vita: Prefontaine (1997) e Without Limits (1998) nonchè una marea di libri.
compliementi. e’ sempre carino ripercorrere la storia dell’atletica mondiale con questi articoli. continuate cosi!
Secondo me bisogna far riferimento anche a questi altri 2 atleti neozelandesi dell’epoca : John Walker e Rod Dixon!
Bell’articolo bravo!!
Anche a me è piaciuto l’articolo. Interessante l’idea di far conoscere l’esperienza di atleti del passato.
Bella storia , davvero coinvolgente, inoltre per chi sa leggere l’inglese su http://www.amazon.co.uk, viene venduta la biografia di Steve Prefontaine a un prezzo nemmeno tanto esoso.
Il link diretto è: http://www.amazon.co.uk/Pre-Americas-Greatest-Running-Prefontaine/dp/0875964575/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1353332944&sr=1-1
Atleta a dir poco strepitoso 🙂 Complimenti..Bell’articolo!!
Bella storia.. è stato un atleta fortissimo! Sarà difficile trovarne un altro come lui.
Complimenti per la storia e mi dispiace per un atleta come lui non ottenere la medaglia Olimpica che se la meritava.
Ho entrambi i dvd, ma solo in inglese. So che almeno uno dei due è stato doppiato, mi piacerebbe averli in italiano
Steve Prefontaine è arrivato almeno terzo alle olimpiadi di Monaco di Baviera poichè Lasse Viren ha barato con l'”autotrasfusione di sangue”
Io ho qualche dubbio sul “troppo alcol….” causa dell’incidente.
sulla questione “alcool”, ci sono pareri contrari e la dinamica dell’incidente è stata in parte falsata e considerato poco i testimoni. per il resto bell’articolo, è sempre una buona occasione far conoscere a tutti le storie degli atleti, soprattutto in un caso come questo che ha lasciato segni e cambiamenti importanti.