La Kombakt Arena di Belgrado è sveglia già dalle 9:30, ora in cui gli eptathleti mettono piede sulla pista per iniziare la loro 7 fatiche che si concluderanno domani.
Nella seconda batteria troviamo Simone Cairoli, primo multiplista azzurro che torna a competere in un campionato europeo dopo 8 anni. Servono tre spari del giudice prima di riuscire a correre la batteria a causa di due false partenze, ma alla fine il riscontro cronometrico è di 7″04 (868 punti), stesso tempo dell’estone Kristjan Rosenberg.
Due italiane e due qualificazioni per le semifinali nei 60m, che vedono la partecipazione della svizzera Mujinga Kambundji, bronzo continentale ad Amsterdam, e la primatista mondiale Ewa Swoboda. Gloria Hooper passa diretta il turno qualificandosi con il terzo tempo della batteria (7″35), mentre Anna Bongiorni passa grazie ai ripescaggi con il tempo di 7″42.
E’ quindi la volta di Michael Tumi sul rettilineo serbo. L’atleta delle Fiamme Oro si unisce alle compagne e passa il turno con il 7° tempo (6″69).
La seconda gara dell’eptathlon, il lungo, porta a Cairoli molti punti e molte soddisfazioni grazie al secondo balzo di 7.55m, 10cm di PB, 947 punti e secondo posto davanti all’argento olimpico Kevin Mayer. Con 1.815 punti si trova provvisoriamente al terzo posto nella classifica generale dietro a Mayer (1.845 punti) e Ashley Bryant (1.836 punti).
Strappa il pass per la finale anche Silvano Chesani con una progressione immacolata da 2.10m a 2.28m, misura richiesta per passare al turno successivo. Prima volta in azzurro per il giovane Christian Falocchi che riesce a difendersi bene superando 2.10m, 2.16m e 2.21m. Non riesce invece a passare i 2.25m, suo PB realizzato questa stagione ad Ancona, ma si qualifica al 13° posto europeo.
Sembrava essere riuscita a qualificarsi tra le prime 8 anche la lunghista Laura Strati grazie alla prima zampata che la fa atterrare a 6.49m ma all’ultimo tentativo la tedesca Alexandra Wester salta 6.51m e le nega l’ingresso nella finale.
Nella foto: Gloria Hooper (Giancarlo Colombo/FIDAL)