Dopo la bella gara di salto in lungo è toccato al tallone di Achille di Simone Cairoli, il getto del peso. Il lancio migliore è di 12.21m (619 punti) e lo fa retrocedere fino all’11^ posizione totale.
Gara da cardiopalma quella dell’alto femminile che si è conclusa con la vittoria e la nuova WL della lituana Airine Palsyte. La misura di 1.92m è stata un muro per molte atlete e a 1.94m si è deciso il podio di questa manifestazione continentale. Ottima prestazione della giovane estone Yuliya Levchenko, classe 1997, che al terzo tentativo supera l’1.94m e sigla il nuovo PB. Niente da fare per la campionessa olimpica Ruth Beitia che si ferma a 1.94m e lascia il trono alla Palsyte; fresca di PB a 2m, l’atleta chiede la misura di 2.01m e al secondo salto riesce a superare l’asticella migliorando di un cm il proprio personale e la migliore prestazione mondiale stagionale che già le apparteneva.
Niente da fare per Michael Tumi, capitato nella batteria più forte non riesce a rientrare tra i primi 4 e conclude il suo europeo al 10° posto con 6″72.
La gara di salto in alto non è andata come avrebbe voluto Cairoli, superata all’ultimo tentativo la misura di 2.04m si blocca a quota 2.07m. Recupera comunque una posizione e si piazza al 10° posto con 3.274 punti.
Filippo Randazzo è stato l’unico azzurro ad entrare in finale nel lungo ma ha qualche problema con la pedana e fa segnare tre X su sei. Il terzo è stato il salto migliore, una zampata da 7.77m che lo piazza al 7° posto a livello continentale.
L’ultimo azzurro a gareggiare sulla pista serba è stato Yassin Bouih sui 1500m. Gli atleti mantengono un gruppo compatto per la durata della gara per poi allungarsi durante i giri finali. Yassin allunga il passo e conclude all’8° posto con il tempo di 3’47″97.
Nella foto: Filippo Randazzo (Giancarlo Colombo/FIDAL)