Raymond Clarence Ewry nasce a Lafayette, USA, il 14/10/1873 da genitori originari dell’India.
L’infanzia del giovane Raymond è purtroppo minata da potentissimo attacco di poliomelite quasi mortale, che costringe il giovane ad usare una sedia a rotelle per spostarsi, i dottori arrivarono anche a dire che il ragazzo avrebbe perso per sempre l’uso delle gambe.
Dopo aver appurato che le sue facoltà motorie potevano essere riprese, i medici, per far riacquistare tonicità e elasticità alle gambe di Ray, sottopongono il ragazzo un progressivo allenamento riabilitativo.
Grazie a questo programma di riabilitazione, nella testa del giovane Raymond scatta una scintilla che lo porta non solo a seguire la scaletta dei medici, ma a sottoporsi a veri e propri allenamenti massacranti e lunghissimi che forniranno alle sue gambe una forza esplosiva ed esagerata, non solo la ritrovata facoltà di muoversi.
Completamente ristabilito e pronto ad entrare nel mondo sportivo, Ewry inizia col football americano, giocando nella squadra della Purdue University; questa esperienza col pallone ovale dura poco per Ewry, perche si causa una frattura alla spalla, ma da questo incidente nascerà la sua fortuna, perché Raymond, dopo aver visto il troppo contatto fisico del football, decide di passare all’atletica.
Dopo aver provato le varie discipline per scoprire una qualche qualità o predisposizione, i tecnici indirizzano Ewry verso i salti da fermo, discipline molto in voga alla fine del 1800 e agli inizi del 1900, tanto da comparire nei primi programmi olimpici.
Grazie alla sua grandissima forza di volontà e alla sua potenza nelle gambe, Ewry si guadagna molto presto il soprannome di “Human Frog”, la rana umana, ma ancora il mondo sportivo non conosce le abilità nascoste del giovane saltatore statunitense.
La grande occasione per Ewry arriva quasi per caso nel 1898; dopo essersi laureato in ingegneria, Raymond sposta la sua residenza da Lafayette a New York e qui, quasi per sentito dire, viene a conoscenza che i giochi olimpici sono stati ripristinati e pronti per essere disputati.
La notizia dell’imminente Olimpiade accende in Raymond una ritrovata carica agonistica che lo porta ad iscriversi al New York Athletic Club, la più forte e titolata squadra d’America, con la quale vince il suo primo titolo nazionale, e i tecnici, visti gli ottimi risultati di Ewry, decidono di convocarlo per la spedizione di Parigi 1900.
Le gare di salto da fermo si disputano tutte il 16 Luglio, e Human Frog mette in fila tutti i suoi avversari in tutti i salti da fermo; la sua scalata alla montagna di medaglie che lo attende inizia col salto in alto, nel quale stampa il nuovo record del mondo di 1.655 ( il record con rincorsa era di 1,97), segue la gara del salto in lungo, dove atterrra a 3,30m, e finisce col salto triplo in 10,58m; per gli USA e per Ewry è un delirio, e la sua stella, alta 1,85 e di 73 kg, inizia così a brillare nel firmamento delle giovanissime olimpiadi moderne, ma non è che l’inizio.
Nel corso dei quattro anni successivi, Raymond continua imperterrito ad allenare il suo corpo e a mietere avversari e titoli nazionali, il tutto per prepararsi ai giochi di St. Lewis del 1904, in cui il prodigioso saltatore bissa con grande superiorità i tre ori di Parigi, portando il record del mondo del salto in lungo da fermo a 3,476m, battuto soltanto 58 anni dopo; nell’alto si impone con 1,60 e nel triplo con 10,54, praticamente senza avversari in grado di arrestare la sua potenza fisica.
Dopo appena due anni dalla terza olimpiade, vengono disputati quelli che verrano chiamati ” giochi intermedi” del 1906, svolti ad Atene; purtroppo per Ewry, il triplo da fermo esce dal programma olimpico, ma questo non impedisce a Raymond di portarsi di nuovo a casa due luccicanti medaglie d’oro nel lungo (3.30) e nell’alto (1,565).
E fulminei come i giochi intermedi, arrivano velocissimi anche i Giochi del 1908 a Londra, ( ovviamente tra un titolo nazionale e l’altro).
A 35 anni, Ewry inizia a subire un po la concorrenza e scopre per la prima volta la fatica di vincere una gara: nel salto in alto da fermo si impose di soli 2 cm sul greco Kostantinos Tsiklitiras, con 1,575. Con la vittoria anche nel salto in lungo da fermo (3,335) Raymond Clarence stabilisce un record statistico ancora imbattuto: dieci ori olimpici (considerando anche le olimpiadi intermedie) nonché l’imbattibilità olimpica, impresa sfiorata ma mai riuscita ad altri grandi due atleti come Paavo Nurmi e Carl Lewis, i quali si sono portati a casa “solo” nove medaglie d’oro.
Dopo l’ennesimo trionfo alle Olimpiadi, la sete di agonismo sportivo di Ewry non si è spegne, anzi continua a macinare successi nel proprio paese, arrivando nel 1912 ad aver collezionato ben quindici titoli nazionali nei salti da fermo.
Con l’avvento delle olimpiadi di Stoccolma del 1912, Ewry prova di nuovo a partecipare, ma a 39 anni le sue gambe non sono più elastiche e toniche come prima e fatica a reggere il passo degli avversari, portandolo addirittura a non qualificarsi per quella che sarebbe stata la sua quinta olimpiade.
La carriera sportiva di Ewry viene interrotta solo il 1912, non per sua decisione ma dallo stesso programma olimpico, dal quale verranno eliminati i salti da fermo.
Raymond Ewry decide così di ritirarsi definitivamente e concentrarsi sul suo lavoro di ingegnere, con la quale aveva diviso la vita insieme allo sport; the Human Frog si spegne definitivamente nella sua casa di New York il primo ottobre del 1937, rimanendo tutt’ora il più grande interprete dei salti da fermo nonché unico a riuscire a vincere 10 medaglie d’oro nell’atletica leggera (nelle olimpiadi in generale lo batte soltanto Michael Phelps con 14 successi).
curiosità: perchè non disputò anche le gare di alto. lungo e triplo con rincorsa ma solo da fermo?
bella storia!!!
Bella storia e complimenti per l’articolo.
Gran bell’articolo, grande Atleta!