MOLFETTA (BA) : C.d.S. su Pista Assoluti Finale Nazionale A2 (la trasferta dell'Atletica Livorno)

Cds a Molfetta, il racconto della mia trasferta.

Tutto ha inizio al ritrovo del pullman, dove, (armati di vuvuzelas e tamburi, alias fustini di benzina, gentilmente offerti dall’agip) guardandoci negli occhi,consapevoli di ciò che ci aspettava; ci preparavamo a dieci ore massacranti di pullman, animate solamente da schiamazzi, cori e riferimenti di vario genere alle madri altrui.

Infatti, come volevasi dimostrare, i cori non sono mancati e nemmeno una decente partita a poker con fiches (si scrive così?) professionali. Il coro ormai classico di queste trasferte è “Giona nella balena”, utilizzato più che altro per non far sentire all’autista che stavamo usando la macchinetta del caffè…grande invenzione per passare dieci ore. (altro grande passatempo era ascoltare il nostro compagno Marco, riesce a fare qualsiasi rumore con l’ausilio di ogni orifizio).

Arrivati all’albergo, notiamo subito che vi è alloggiata anche una squadra di Pavia. Cena self-service, dove vigeva la legge di Highlander: ne rimarrà solo uno, infatti non è stato raro vedere contendersi l’ultimo mestolo di pasta o l’ultima fettina di carne, attraverso sguardi torvi (pavesi compresi).

Mangiamo, facciamo i cretini nell’albergo, giretto veloce al pub per birrozzi, cognac e cocktail vari e poi grande pokerata nella camera del sottoscritto…veramente tanta roba, bluff impossibili e facce da poker inesistenti…momento clou, l’arrivo del mio compagno di camera Andrea Lemmi, dove tutti abbiamo urlato “LA FINANZA!!…io ‘n centro nulla, son pulito!!!”…(Lemmi è delle fiamme gialle, 2,25 di salto in alto quest’anno).

La mattina diamo il buon giorno a Molfetta con un concerto di vuvuzelas dalle finestre, parola d’ordine: farsi riconoscere.

Grande scoperta il fatto che, in fondo alla porta del bagno vi fosse una fessura, da cui passava tranquillamente l’obiettivo di una macchina fotografica…a danno per i poveri ignari defecatori…passare il tempo è un’impresa ardua a cui, quindi, per ovviare a ciò, le cavolate più disparate sono ben accette.

Pomeriggio significa inizio delle gare ma significa anche iniziare a montare il campo base: striscioni, piazzamento delle borse a macchia di leopardo e stabilimento della posizione dei tamburi; io invece pensavo alle postazioni strategiche per la mie foto.

Bah…preferirei soprassedere sulla mia gara dei 400, anche perché 52,16 vuol dire andare veramente piano…ah, non scordiamoci di un piccolo particolare: un sole grande ‘me ‘na ‘asa…..sottoforma di acqua, goccioloni e tuoni, un tempo veramente ideale per correre e per fare le prestazioni…sicuramente non posso dire di essere uscito sporco dal campo.

Fortunatamente per noi, alla partenza della staffetta 4×100 la pioggia aveva smesso di battere e quindi via verso il sesto posto e la medaglia con 44,10 (squadra più giovane: due del ’93, un 92 e un 91).

La seconda sera è passata piuttosto agilmente, a parte il fatto che un mio compagno di squadra vestito da metalmeccanico con una maschera di halloween e una parrucca rossa girava per l’albergo a terrorizzare gli alloggianti…io mi sono parecchio spaventato.

Intanto era nata una soap opera tra il nostro autista e la rinominata Autiera dei pavesi, soap che noi seguivamo con molto interesse e garbo.

Insomma, terzo giorno, occhi pallati, mostri nei nostri sguardi… gare, sole (menomale…), il giorno dei nostri grandi favoriti: il capitano della nazionale Nicola Vizzoni e il finanziere Andrea Lemmi, entrambi non ci hanno deluso).

Particolare è stata, oserei dire, la gara di joao never junior (nostro affiliato), il quale all’arrivo degli 800 è stato spalleggiato da un altro concorrente; passato l’arrivo joao lo ha (scusate il termine dialettico ma rende bene l’idea) arronzato per terra con una mossa di judo…la nostra tifoseria ha iniziato a urlare e protestare ma vedendo che poi i due si chiarivano abbiamo applaudito, fair play prima di tutto.

Intanto la mia produzione di foto normali e osè andava alla grande (cosa pretendete da una squadra prettamente maschile?)…..se quella macchina fotografica potesser parlare…

Nei 200 ho fatto una garetta tranquilla, chiudendo in 23,27 con le energie residue del giorno prima.

Passati i 1500 e la 4×400, aspettiamo, trepidanti la classifica finale, sventolando bandiere, sbattendo tamburi e suonando le trombe…ora, non perché sono dell’atletica livorno…ma la nostra tifoseria in quanto a rumorosità non la batte nessuno: tre tamburi, otto vuvuzelas, due megafoni e tanta,tanta,tanta,tanta voce!

La notizia arriva: siamo arrivati quinti, sfiorando per poco la A1 che avevamo perso l’anno scorso…vabbè…ci consoliamo dal fatto che ci siamo divertiti e che l’atletica è bella perché ci fa fare queste traferte.

Ovviamente la trasferta non finisce qui, torniamo in albergo a mangiare, dove continuava tranquillamente la soap opera “pullman selvaggio”…interessantissima dal punto di visto umanistico (non avevamo altro da fare).

Il viaggio di ritorno è stato impuntato soprattutto su cori del tipo “autista portaci, portaci a pavia!!!” e “prendo il treno e vengo, vengo a pavia!!!”….menomale l’autista era una persona di spirito. Grande scoperta di una nuova mascotte: imbottendo una felpa con uno zaino, nel cappuccio ci infili una maschera, occhiali da sole, parrucca rosse e cuffione nasce ROBERTO, il miglior pupazzo e mascotte di sempre…nei migliori negozi di giocattoli.

Sul calare della notte, la gente iniziava ad avere le prime cascate di sonno e i primi giramenti…chi si trascinava da un sedile all’altro e chi cercava di attaccare discorso con chi si era appena appisolato; poi, abbiamo iniziato a fare qualcosa di pericoloso, fare flash negli occhi dei lanciatori: avere un lanciatore di 110 chili, che ti tiene la testa non è molto piacevole.

Dopo una vaga esplorazione speleologica del pullman (ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare) siamo arrivati a Livorno (io con 860 foto), giustamente sotto l’acqua, ci siamo salutati tra un gocciolone e l’altro, sempre con pensieri riferiti alle mamme altrui, per carità siamo gentiluomini…poi arrivo a casa alle 1,45 e scopro che mio fratello ha rotto una corda della chitarra…ma questa è un’altra storia.

Spero che questo sunto della nostra trasferta abbia potuto rendere l’idea di una trasferta gioiosa e ridente, anche se scarna di risultati per non renderla troppo monotona e fredda.

Alla prossima dal relatore della toscana e dell’atletica livorno.

Da Molfetta col furgone.

2 commenti su “MOLFETTA (BA) : C.d.S. su Pista Assoluti Finale Nazionale A2 (la trasferta dell'Atletica Livorno)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *