La CNN lo ha qualificato come attentato terroristico dopo poche ore mentre altri hanno esitato a sbilanciarsi; sfortunatamente però, anche Obama dopo non molto tempo lo ha definito tale.
La prima edizione della maratona di Boston vide la luce nel 1897 e il giorno prescelto fu quello del “Patriot’s Day“, cioè il terzo lunedì di Aprile. Da quel giorno la maratona si svolge regolarmente ogni anno e si è aggiudicata il titolo della maratona annuale più vecchia al mondo. Proprio in occasione di questa edizione, gli organizzatori avevano deciso di dedicare l’ultimo miglio della corsa alle vittime della strage di NewTown dove morirono 27 persone, 20 dei quali bambini. Essendo il 15 Aprile un giorno di festa a Boston, i negozi e le imprese erano chiuse e molte persone si erano fermate (come avviene ogni anno) lungo il tragitto per vedere gli atleti in gara e molto era il pubblico nei pressi del traguardo.
L’altro ieri, l’ultimo tratto della maratona si è trasformato da “momento di ricordo” a “momento indimenticabile” per i 26.000 iscritti e non solo, a causa dell’esplosione di due bombe nei pressi della linea di arrivo intorno alle 14.50 (ora americana) . I due ordigni sono stati attivati due ore dopo l’arrivo di Lelisa Desisa Benti (vincitore) e tra le attivazioni di essi è intercorso un breve lasso di tempo, poco più di 10 secondi. Una terza esplosione era stata accertata intorno alle 14.35 (ore americana) alla “JFK Library”, questa però causata da un incendio.
I feriti sono stati numerosi, il numero sembrerebbe aggirarsi attorno ai 176 di cui 17 versano in gravi condizioni. Molte delle persone lesionate facevano parte del pubblico. Tra queste, alcune hanno dovuto subire delle amputazioni agli arti. Disgraziatamente non ci sono stati solo feriti, il bilancio delle vittime infatti è pari a 3, tra le quali un bambino di 8 anni che stava attendendo il padre al traguardo. Il primo sospettato dell’attentato è stato un saudita (incredibile come si possano fare ipotesi senza prove) ricoverato in ospedale, si è subito capito che il colpevole non era lui; nelle ultime ore però sta spopolando la foto di un uomo su uno dei palazzi vicino all’esplosione che molti collegano all’incidente.
Molti erano gli italiani presenti al via, 227 è il numero esatto. Tra questi oltre la metà non sono giunti al traguardo ma sembra che stiano tutti bene. Il consolato italiano di Boston subito dopo le esplosioni aveva incaricato due gruppi di persone di cercare ed eventualmente soccorrere gli italiani (in primis, ma non solo loro) coinvolti ma ha anche messo a disposizione un numero telefonico per richiedere informazioni riguardo l’accaduto.
A livello mediatico, la notizia è stata subito “presa d’assalto” da tutte le tv nazionali e non; il sito web “Boston Globe” verso le 17 (ora americana) aveva raggiunto un troppo alto numero di accessi che hanno brevemente causato il blocco della pagina web.
Il presidente Obama ha spronato l’intera popolazione di Boston a riferire alle autorità qualsiasi sospetto, mentre la polizia della città ha chiesto a tutti coloro che hanno scattato delle foto di cercare eventuali particolari utili alle indagini.
Le preoccupazioni ora volgono verso la maratona di Londra dove c’è chi teme che questa tragedia possa verificarsi nuovamente. Gli organizzatori infatti hanno già assicurato di aver pianificato un aumento del livello di sicurezza.
(foto David L. Ryan/The Boston Globe)
Non correre la maratona di Londra sarebbe come darla vinta a chi ha pianificato questo atto di terrore! Spero chei colpevoli siano presi e che nessun mitomane emuli questo atto vile!
Davvero una tragedia… Una cosa che ti rimane senza parole specialmente per uno sportivo! Bisognerebbe prendere i colpevoli e punirli per tutto quello che hanno fatto!
Garantire la sicurezza al 100% è oggettivamente impossibile! E ritengo che se volessero rifare qualcosa del genere non lo farebbero subito dopo questo evento, sarebbe troppo scontato!
è una strage che ha colpito il kmondo dello sport!!!