Il 30 Luglio 1958 nasce a Londra Francis Morgan “Daley” Thompson, colui che avrebbe riscritto la storia del decathlon.
Nigeriano da parte di padre e scozzese da parte di madre, ha avuto un’infanzia abbastanza travagliata. I suoi genitori infatti si sono separati quando lui aveva solo 7 anni e lui era stato mandato in un collegio a Bolney (nel Sussex), che lui stesso ha definito in seguito “scuola per bambini difficili”, poiché la madre lavorava. Come se non bastasse, all’età di 12 anni, il padre tassista è morto in una sparatoria.
E’ sempre stato affascinato dallo sport, ma soprattutto era ossessionato dalla vittoria. Il fratello una volta ha raccontato che da piccolo voleva essere assolutamente primo in tutto, da prendere l’autobus a finire di mangiare.
Inizialmente la sua ambizione era fare il calciatore, ma grazie alla scuola si è avvicinato all’atletica. A 14 anni ha gareggiato per la prima volta in un meeting ufficiale, arrivando 5° nel lancio del peso, 3° in una gara di velocità e vincendo una gara di salto in alto.
L’anno dopo, nel 1975, era già diventato Campione Nazionale sui 60m indoor con il tempo di 6″9. Ed è proprio in quell’anno che, grazie al ritorno a Londra per passare alle scuole superiori, ha conosciuto Bob Mortimer, l’allenatore d’istituto che gli ha suggerito di provare il decathlon.
Piccola parentesi. Daley non amava particolarmente studiare, ma aveva capito fin da subito che era l’unica maniera per avere tempo per allenarsi. Sapeva infatti che se non avesse avuto problemi a scuola nessuno gli avrebbe impedito di allenarsi. Così si limitava a studiare il minimo indispensabile per “compiacere” i professori.
Ma tornando alla vita sportiva, Thompson si era letteralmente innamorato del sistema a punti del decathlon. In una intervista ha dichiarato ” Quando faccio una gara, per esempio di salto in lungo, per me significa solo qualcosa in più di un allenamento, ma quando gareggio nel decathlon divento una persona diversa”. La cosa che amava del decathlon infatti era che vincere una gara non significava niente, ci si poteva rilassare solo una volta terminate tutte le prove.
La cosa più importante però era che oltre a piacergli un sacco, era anche effettivamente bravo nelle prove multiple. Aveva trovato il suo habitat naturale. Sempre nel 1975, a 17 anni, ha gareggiato per la prima volta nel decathlon vincendo e totalizzando 6685 punti, un risultato eccezionale per un ragazzino.
Non ci volle molto infatti per vederlo ai vertici mondiali assoluti. Nel 1976 infatti ha preso parte alle sue prime olimpiadi, quelle di Montreal, a soli 18 anni. Si è classificato 18°, ma è stata un’esperienza che lo ha segnato, aveva capito che era quello che voleva fare per tutta la vita. Il suo entusiasmo aveva colpito anche il vincitore, non che primatista mondiale Bruce Jenner, che aveva previsto che un giorno sarebbe diventato anche lui un campione olimpico.
Da quel momento in poi è esplosa la stella Thompson. Nel 1977 ha vinto i Campionati Europei Junior e nel 1978 ha conquistato la medaglia d’oro ai campionati del Commonwealth. Nel 1979 non è riuscito a finire il suo unico decathlon, ma non c’è niente di cui preoccuparsi.
Il 1980 è stato in fatti l’anno in cui è “esploso”. Il 15 maggio a Gotzis, in Austria, sede del famoso Hypo-Meeting, manifestazione internazionale di prove multiple, ha finalmente ottenuto il suo primo record mondiale totalizzando 8648 punti. Tuttavia un mese dopo il record è stato migliorato dal tedesco Jurge Hingsen, colui che avrebbe dato vita ad una rivalità spettacolare degna di quella Coe-Ovett dello stesso periodo. Una citazione famosa di Thompson dice “Quando il mio record del mondo è stato battuto, l’ho presa come un vero uomo. Ho pianto solo per 10 ore di seguito”.
Ma Daley non si lascia intimorire e alle Olimpiadi di Mosca dello stesso anno conquista il primo dei suoi due ori olimpici, anche se purtroppo non si è avuto lo scontro diretto con Hingsen poiché la Germania, come tante altre nazioni, avevano deciso di boicottare le olimpiadi russe a causa dell’invasione dell’Afganistan da parte dell’esercito russo.
Dopo un anno sottotono, nel 1982 Thompson torna a far parlare di se migliorando nuovamente il record del mondo, stavolta di Hingsen, portandolo a 8730 punti sempre sulla pista di Gotzis che già due anni prima gli aveva portato fortuna. Puntale come un orologio svizzero però, dopo 3 mesi è arrivato Hingsen a riprendersi il primato migliorandolo di 11 punti. A questo punto però Daley non ci ha visto più, e dopo soli 27 giorni si è presentato agli Europei di Atene con un unico obiettivo: ristabilire le gerarchie. E così è stato infatti. Per la terza volta in quell’anno il record del mondo è caduto, due volte per mano sua, segnando ora 8774 punti.
Il 1983 è stato l’anno della prima edizione dei Campionati Mondiali, evento che Thompson non poteva di certo perdersi, considerando anche il fatto che stavolta si sarebbe potuto finalmente scontrare con Hingsen, che nel frattempo aveva portato il record mondiale a 8798 punti. Daley si aggiudica il titolo vincendo 4 gare su 10 totalizzando 8666 punti, ma soprattutto distaccando il tedesco di ben 100 punti, lasciandolo sul secondo gradino del podio.
L’anno successivo era l’anno delle Olimpiadi di Los Angeles e Thompson aveva un nuovo obiettivo: difendere il titolo olimpico ed eguagliare l’impresa dell’americano Bob Mathias, il primo decatleta a vincere due volte di seguito le olimpiadi. Daley aveva passato parecchi mesi in California proprio per prepararsi al meglio al grande evento, dato che stavolta a differenza di Mosca ci sarebbe stato anche Hangsen, che nel frattempo aveva migliorato il già suo record del mondo portandolo ad 8798 punti.
Tuttavia, anche stavolta il tedesco non ha retto lo scontro diretto, perdendo l’occasione di confermare il suo record del mondo nella massima manifestazione sportiva. Thompson infatti, forte della sua determinazione e voglia di vittoria, lo ha sbaragliato anche stavolta, vincendo la gara con 8797 punti sfiorando di un solo punto il record del mondo. A fine gara però i giudici hanno analizzato il fotofinish della prova dei 110hs e hanno notato che a Thompson era stato tolto un punto, assegnandogli quindi il record del mondo a pari merito oltre al record olimpico.
Ma non è finita qui! L’anno dopo infatti le tabelle di punteggio sono state riviste, e la IAAF ha assegnato retroattivamente il record del mondo a Thompson poiché utilizzando le nuove tabelle il risultato di Los Angeles risultava di 8847 punti, 15 punti in più rispetto al record di Hangsen anch’esso convertito. Questo nuovo primato sarebbe durato fino al 1992, quando fu migliorato dall’americano Dan O’Brien.
Nel post Los Angeles però Daley ha iniziato a perdere colpi. Dopo aver vinto nel 1986 il suo terzo titolo del Commonweatlh, nel 1987 ha subito la sua prima sconfitta dopo 9 anni di imbattibilità.
Nel 1988 ha tentato di conquistare la sua terza medaglia d’oro olimpica consecutiva, ma durante la prova del salto con l’asta il suo attrezzo si è spezzato, provocandogli un infortunio all’adduttore, già lesionato nel 1983. Nonostante tutto riesce a concludere tutte e 10 le prove classificandosi quarto.
Con questa prestazione ha termine la sua avventura da decatleta, ma non come sportivo. Per alcuni anni infatti ha giocato come calciatore professionista nel Mansfield Town e nel Stevenage Borough F.C. , fino al 1992, anno del suo ritiro definitivo.
Dopo di che ha intrapreso la carriera di preparatore atletico in alcuni club calcistici, fitness trainer e speaker motivazionale.
Per un certo periodo ha fatto anche il presentatore televisivo, aiutato dalla sua personalità estroversa, a volte irriverente (basti pensare che sul podio alle olimpiadi di Los Angeles ha fischiettato l’inno britannico).
è veramente ciò che si dice atleta perfetto.