Oggi mi trovo a dover ricoprire un ruolo nuovo e insolito per me che sono abituata a fare le foto e al massimo a leggere gli articoli, mai a scriverli, quindi abbiate pietà di me!
Perché mi trovo a dover raccontare questo terzo giorno come volontaria agli europei? Perché il caro Michele si è trovato a dover dare degli esami oggi e domani, causa mancata voglia di studiare precedentemente, e ha dato questo compito a me.
Mesi fa ho deciso di partecipare a questi Campionati Europei come volontaria visto che si svolgono in Italia, così ho cercato di capire quale sarebbe potuto essere un ruolo adatto a me. La scelta è ricaduta sull’Accommodation in modo da poter sfruttare la mia conoscenza delle lingue e poter stare a stretto contatto con gli atleti.
Io sono finita in un albergo del Monte Terminillo dove alloggiano Grecia, Norvegia e Svezia, ma io sono stata incaricata di fare la babysitter alla squadra greca. C’è da dire però che la scelta dell’albergo è stata azzeccata, o almeno per Norvegia e Svezia! Qui siamo veramente in alto e le temperature non sono per niente estive. Io e i greci abbiamo dovuto rimediare con delle felpe.
Per noi poveri volontari dell’accomodation, che ci occupiamo dei vari team organizzando i loro spostamenti, gli orari dei pasti e assicurandoci che sia tutto a posto negli alberghi, oggi è iniziato il CAOS!
Primo giorno di gare significa avere ragazzi che scendono al campo a orari diversi e con esigenze diverse, pullman pieni di atleti eccitati per la propria gara o venuti a incitare i compagni e tanta, tanta confusione.
Al campo noi volontari possiamo vedere le gare dalla tribuna pubblica così come gli atleti delle varie nazionali e l’aria lì sopra è elettrizzante: allenatori e atleti che incitano i propri compagni, incoraggiamenti fatti in tante lingue diverse, striscioni e bandiere delle varie nazioni che sventolano e volontari che oltre a tifare per i ragazzi italiani si uniscono alle urla dei compagni della nazionale di cui si occupano.
Entrare al Guidobaldi e trovarsi di fronte atleti provenienti da tutta Europa e compagni di allenamento che sono riusciti ad arrivare fin qui è veramente un’emozione unica!
Questi primi 3 giorni sono passati molto velocemente tra le risate e le chiacchierate con gli atleti, non resta che goderci questi ultimi giorni, che prevedo saranno molto intensi, prima di tornare alla normalità!