La FIDAL da anni punta sui raduni collegiali per atleti e tecnici come forma di crescita e miglioramento, ma stavolta si è decisamente superata, per fortuna in maniera positiva.
E’ stato dato il via infatti al progetto “Coloriamo d’azzurro il cielo di Rio“, già preannunciato nel “programma elettorale” del nuovo Presidente FIDAL Alfio Giomi e da lui stesso ideato.
Al di là del nome, ben poco eloquente, l‘iniziativa è decisamente valida e produttiva e si propone di dare una impronta scientifica di un livello che personalmente non ho mai riscontrato prima. L’obiettivo è studiare come reagisce l’organismo ad un viaggio transoceanico verso una nazione che si trova nell’altro emisfero, il che comporta tante ore di fuso orario ma soprattutto una diversa stagione.
Tutto è partito il 31 Luglio, allo stadio dell’Acqua Acetosa a Roma. I 6 atleti selezionati per questo raduno (i mezzofondisti Federica del Buono, Samuele e Lorenzo Dini e Anna Stefani, e i marciatori Francesco Fortunato e Massimo Stano) hanno effettuato un primo test del lattato per registrare le condizioni prima della partenza.
Arrivati in Brasile il gruppo si è recato al polo universitario Cepeusp a San Paolo, struttura che li ospiterà fino al 12 Agosto e che darà loro la possibilità di allenarsi è svolgere vari test messi a punto dall’Istituto di Medicina dello Sport. Oltre a test del lattato svolto in Italia ne verranno effettuati altri due, uno al terzo giorno di permanenza (oggi) ed uno al settimo. Nel frattempo gli atleti continueranno ad allenarsi per simulare tutte le condizioni pre-olimpiade.
Elemento importante dell’analisi sono anche i questionari che vengono somministrati più volte al giorno agli atleti, che servono a valutare i tempi di adattamento anche dal punto di vista psicologico (jetlag in primis). Le domande vertono appunto sul sonno e sulla fatica percepita negli allenamenti.
Il progetto, sostenuto e finanziato dal CONI, vede anche la presenza dell’immancabile Stefano Baldini, in qualità di tecnico del mezzofondo, e di Alessandro Gandellini, tecnico della marcia. Piacevole anche la giovane età dello staff medico, nelle persone di Alessandra Iacobucci e Stefano Righetti. Indispensabile però è la figura di Cristian Zovico, colui che ha steso i ponti con la Federazione Brasiliana e ha reso possibile il gemellaggio, oltre ad essere l’unico a saper parlare portoghese.
“Coloriamo d’azzurro il cielo di Rio” si svolgerà in più riprese. Questa prima fase ha coinvolto gli atleti delle discipline aerobiche, senza dubbio quelli che hanno più problemi di adattamento; il prossimo anno sempre ad agosto, stesso periodo in cui si svolgono le Olimpiadi, verrà riproposto lo stesso raduno ma con atleti di altre specialità, in modo da poter raccogliere dati i più vari possibili.
in bocca al lupo a tutti !!
Molto carino come progetto. Chissà cosa ne verrà fuori!