Purtroppo non ci potevamo aspettare niente di più dalla squadra schierata ieri dall’Italia al Decanation a Valence, in Francia, per l’incontro internazionale per rappresentative sulle 10 discipline del Decathlon con 3000st e Martello in agigunta. Quest’anno sono state invitate alla manifestazione Germania, Paesi Baltici, Paesi Nordici, Ucraina, Russia e Stati Uniti, oltre all’Italia e ovviamente alla Francia.
Il risultato parla chiaro: ultimi, senza se e senza ma. Gli azzurri si sono trovati quasi sempre nelle ultime posizioni delle gare, ma questo era già prevedibile dal momento in cui sono state diramate le convocazioni. La Federazione ha preferito lasciare a casa a riposare i big tornati da un paio di settimane dai Mondiali di Mosca per dare spazio ai più giovani (anche se alla fin dei conti la media è di 25 anni, nemmeno poi così tanto bassa) e ai più inesperti (ci sono stati alcuni esordi nella nazionale assoluta, su tutti quello di Michele Oberti, neo-campione italiano sugli 800m).
La scelta dei nomi, fatta evidentemente in base ai risultati dei Campionati Italiani di Milano (salvo rare eccezioni) escludendo coloro che hanno partecipato ai Mondiali, potrebbe anche essere oculata e lungimirante, se non fosse che le altre nazioni non hanno esitato a schierare tra le loro file atleti del calibro di Renaud Lavillenie, Teddy Tamgho, Nick Symmonds e via dicendo.
Nonostante non ci siano stati risultati di livello (i mezzofondisti hanno fatto gare tattiche e i saltatori hanno preferito non spingere) l’esito della classifica finale non ci ha lasciato scampo. Della compagine italiana solo i due siepisti Valeria Roffino e Devis Licciardi si sono avvicinati sensibilmente al personale (8’42″54 su 8’42″26 per Licciardi e 10’17″47 su 10’14″14 per Roffino), tutti gli altri hanno conseguito prestazioni ben al di sotto delle loro possibilità. (ad eccezione dei mezzofondisti, il quale risultato è condizionato dalla condotta di gara dei più forti). I più utili per la classifica a punti, dominata dagli Stati Uniti, invece, sono risultati Julaika Nicoletti sul Peso (16,22m per lei) e il già citato Licciardi, entrambi piazzatisi quarti.
Non possiamo non spendere due parole su Andrew Howe, presentato come fuori gara sul lungo. Il suo ritorno alle competizioni era stato annunciato da tanto rumore mediatico, a causa anche di una sua dichiarazione in cui annunciava di valere già 8 metri. Così purtroppo non è stato. Il reatino è atterrato massimo a 7,43m nei quattro salti a disposizione, nemmeno troppo male per uno che ha gareggiato tre volte negli ultimi tre anni, ma troppo poco stando alle aspettative che lui stesso ha creato.
Nella foto: Andrew Howe sui 200m ai Campionati Italiani Assoluti 2011 di Torino (Giancarlo Colombo/FIDAL)
A mio avviso Andrew non tornerà mai più a saltare intorno agli 8, è sbagliato continuare ad investire su lui a discapito dei giovani lodevoli; portarlo a Valence, anche se come fuori gara, è stato un grosso errore.