Con il Memorial Van Damme di ieri sera a Bruxelles va in archivio anche questa edizione della Diamond League che ha riunito più e più volte i migliori atleti nel mondo sulla stessa pista creando sfide entusiasmanti.
Siamo ormai alla fine della stagione e gli atleti sono alla ricerca di un po’ di riposo prima di cominciare la preparazione invernale. Tuttavia non hanno evitato di dare il massimo anche in quest’ultima tappa del circuito, dando vita a risultati per niente male.
Su tutti la fantastica prestazione di Shelly Ann Fraser-Price che mette a segno un eccezionale 10″72, ad un centesimo dalla sua migliore prestazione mondiale stagionale, che le vale anche come record del meeting. Nel post gara ha dichiarato di essere fisicamente stanca ma ancora mentalmente molto motivata. Bisogna aspettare quasi 3 decimi per vedere tagliare il traguardo Alexandria Anderson (10″97) e Carrie Russel (10″99). Nella gara maschile invece brilla ancora il fulmine Usain Bolt. Più che buono il suo 9″80, in una stagione in cui la migliore prestazione mondiale è il 9″75 di Tyson Gay che ha confessato successivamente di aver fatto uso di doping. Seconda piazza per Michael Rodgers (9″90) seguito da Nesta Carter che la spunta al photofinish su Justin Gatlin (entrambi 9″94). Sempre in tema velocità, si correva per il diamante nei 200m maschili, e Warren Wair, già in testa con distacco nella classifica, ha confermato di esserselo meritato. Il suo 19″87 basta a tenere a bada Nickel Ashmeade e un Walter Dix in tenuta camouflage.
Subisce il secondo sgambetto stagionale Amantle Montsho, primatista mondiale stagionale dei 400m. Dopo quello subito ai mondiali di Mosca per mano di Christine Ohuruogu che le ha sottratto l’oro, sulla pista di Bruxelles è la statunitense Natasha Hasting, quinta a Mosca, a soffiarle la vittoria da sotto il naso precedendola sul traguardo in 50″36, meglio del suo 50″41. Discreta la prestazione della nostra Libania Grenot, giunta quinta al traguardo in 51″19. Al maschile serve il photofinish per assegnare la vittoria al britannico Martin Rooney sul padrone di casa Jonathan Borlée, entrambi arrivati sulla linea del traguardo dopo 45″05. Al terzo posto troviamo un fantastico Matteo Galvan che corre per la terza volta nell’arco di una settimana sotto i 46″. Stavolta però ha dato il meglio di sé stabilendo il suo nuovo primato personale in 45″35, migliorando quello stabilito a Mosca, e piazzandosi al quarto posto nella classifica delle migliori prestazioni italiane di sempre. Sarà lui a soffiare il record italiano ad Andrea Barberi?
A Bruxelles è arrivata anche la rivincita di Sandra Perkovic su Gia Lewis-Smallwood che le aveva sottratto qualche giorno fa la vittoria al World Challenge di Zagabria, dove la Perkovic faceva gli onori di casa. La sconfitta deve averle dato una bella scossa visto che è ritornata a lanciare sui 67 metri, ormai uno standard per lei in questa stagione. 67,04m per la precisione, più di due metri più lontano del disco lanciato dalla statunitense. Parla ancora finlandese il giavellotto, più precisamente è il nome di Tero Pitkamaki a rieccheggiare nello stadio Baldovino, che con un lancio di 87,32m mette in fila Vitezlav Vesely (86,67m) e Antti Ruuskanen (83,64m). Nel peso vince il solito Ryan Whiting con un lancio ancora sopra i 21m (21,45m).
Tra le gare in pedana è quella dell’asta maschile che attira più attenzione. Gli occhi erano tutti puntati infatti su Renaud Lavillenie che aveva promesso un record del meeting, detenuto con 5,95m da un certo Sergey Bubka. Il campione francese però ha saputo mantenere la concentrazione e non ha deluso le aspettative, superando la misura al secondo tentativo. Dopo è scattato l’attacco al record personale a 6,04m, purtroppo non andato a buon fine.
Nel triplo, mentre Teddy Tamgho conferma la sua leadership mondiale distaccando Christian Taylor di ben 39cm (17,30m e 16,89m per i due), l’eterno duello tra Caterine Ibarguen e Olha Saladukha vede la colombiana dominare la gara con un salto da 14,49m. Stavolta però c’è la giamaicana Kimberly Williams (14,34m) ad interporsi tra le due primatiste mondiali stagionali a pari merito. Nell’alto femminile duello tutto russo tra Svetlana Shkolina e Anna Chicerova. Ad avere la meglio è la Shkolina che superando l’asticella a 2,00m, rispetto all’1,98m della Chicerova, si porta a casa il diamante.
I mezzofondisti hanno dato vita ad un 800m di tutto rispetto. E’ l’etiope Mohammed Aman a spuntarla su una lista partenti da brividi. Tagliando il traguardo in 1’42″37 Aman stabilisce il nuovo record etiope, ma soprattutto sottrae la leadership mondiale a Duane Solomon, solamente quinto a Bruxelles (1’44″36). L’argento mondiale Nick Symmonds conquista un ottimo secondo posto, portando la sua migliore prestazione stagionale a 1’43″06 diventando così il miglior statunitense della stagione. A poche ore dal termine della gara inoltre Symmonds ha già dichiarato su Twitter che l’obiettivo della prossima stagione è stabilire il nuovo record statunitense detenuto da Johnny Gray con 1’42″60 da ben 28 anni. L’azzurro Giordano Benedetti non va oltre gli 1’48″15 nella seconda serie.
Nella foto: Shelly Ann Fraser Pryce festeggia l’oro sui 100m alle Olimpiadi di Londra 2012 (Foto AP)
Grande Matteo Galvan